Sport - 28 gennaio 2024, 14:42

Un primo tempo da dimenticare ma il Genoa si scopre grande a reagire: Lecce capovolto 2-1

La stoccata di Krstovic manda avanti la squadra di D'Aversa. Nella ripresa però i cambi invertono la rotta: prima Retegui poi Ekuban mandano il Grifone a quota 28

Le premesse forse, tra infortuni e squalifiche ma anche un avvio di gara da dimenticare, non lasciavano molto spazio a ottimi pensieri. Invece il Genoa del gruppo e del sacrificio riesce a ribaltare il Lecce 2-1 nel lunch match della ventiduesima giornata.

Nonostante, come detto, un primo tempo forse tra i peggiori di quelli giocati dalla truppa rossoblù nell'ultimo anno solare, la reazione della panchina e dei ragazzi in campo se non è proprio al centro percento quella di chi ha la stoffa della grande squadra (al di là di qualche "frecciata" della vigilia), è di un gruppo che può permettersi di lasciarsi alle spalle la zona salvezza con un certo vantaggio e quasi restare in scia di chi insegue la classifica che conta davvero.

La partenza a spron battuto e la pressione degli ospiti mettono però in difficoltà (e non poco) un Genoa parso quasi spaesato, il cui segno più concreto è l'irruenza di Vasquez nell'intervento su Almqvist intorno al quarto d'ora su cui non ha nessun dubbio il direttore Pairetto a decretare il rigore: dal dischetto Martinez non si fa però sorprendere dalla traiettoria potente e angolata di Krstovic (18')  tentendo a galla un Grifone che oltre al tentativo alto di testa di Bani (21') poco o nulla riesce a costruire. 

La squadra salentina trova invece sempre sulla corsia destra lo spiraglio giusto e il Grifone capitola qualche minuto dopo, con l'attaccante montenegrino che stavolta capitalizza al meglio i frutti della pressione di Gendrey e scarica un destro che, con la deviazione di Vasquez, diventa imparabile per il portiere spagnolo genoano (31'), salvifico ancora poco dopo sulla punizione di Oudin (35') e salvato dalla scivolata di un compagno sul rigore in movimento di Kaba (37').

A quel punto il tecnico genoano poco altro può fare se non cambiare modulo e uomini, passando a una sorta di 3-4-3 che smorza la spinta sull'esterno dei giallorossi e consegna maggior peso all'attacco. L'effetto sembra essere sortito quasi subito, Malinovskyi con un tiro gemello di quello del vantaggio ospite, con tanto di deviazione finisce sulla base del palo alla destra di Falcone che poi si salva coi piedi sulla ribattuta di Vasquez (47') poco dopo Martinez ci mette un'altra pezza su Sansone (49') e sostiene il Genoa da rimonta.

La spinta cresce e si concretizza intorno alla mezz'ora della ripresa. Gudmundsson scuote l'incrocio dei pali su calcio di punizione, la palla sembra rimbalzare sulla linea ma il più pronto di tutti a levare ogni dubbio è Retegui che trova il secondo gol consecutivo dopo Salerno (70'). La porta leccese sembra poi stregato, tanto che ad Ekuban non basta un tentativo praticamente a botta sicura con un gran Falcone a opporsi (74'); serve un'acrobazia per ribaltare la situazione (76') e mandare il Grifone, seppur con qualche minuto di sofferenza, metaforicamente in paradiso a quota 28 punti.

IL TABELLINO

GENOA-LECCE 2-1
Reti: 31' Krstovic (L), 70' Retegui (G), 76' Ekuban (G)

Genoa (3-4-3): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Vogliacco (93' Matturro), Strootman, Malinovskyi, Thorsby (46' Sabelli), Spence (46' Ekuban); Retegui (90' Bohinen), Gudmundsson.
A disposizione: Leali, Sommariva; Cittadini, Fini, Papadopoulos, Arboscello, Cissé.
Allenatore: A. Gilardino

Lecce (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo (90' Pierotti); Kaba (90' Gonzalez), Ramadani, Oudin (73' Rafia); Almqvist, Krstovic (64' Piccoli), Sansone (64' Banda).
A disposizione: Brancolini, Samooja; Venuti, Dorgu, Berisha, Blin.
Allenatore: R. D'Aversa

Arbitro: Pairetto di Nichelino


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