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Municipio Centro Est | 26 gennaio 2024, 08:00

In via Cairoli lo fanno… Strano: arriva il pasticciere allievo di Iginio Massari

Carmelo Degori e la sorella Rosella, insieme alla mamma Maria Cristina, hanno aperto da pochi giorni: “Il nome è un omaggio alla nostra nonna. I genovesi? In pochi giorni sono crollati tutti gli stereotipi: ci hanno trasmesso tanto calore. Ricambieremo con le nostre golosità”

In via Cairoli lo fanno… Strano: arriva il pasticciere allievo di Iginio Massari

Ad attirare l’attenzione, già da via Cairoli, sono le prelibatezze di pasticceria che fanno bella mostra dalla vetrina del grande bancone: creazioni dalle forme perfette e dai sapori ora delicati, ora più decisi, capaci di soddisfare ogni tipo di palato.

A completare il tutto ci pensa poi il locale, uno spazio accogliente e curato che, a sentire certi clienti, era proprio ciò che mancava in zona.

La pasticceria Strano, dei fratelli Carmelo e Rosella Degori, è un angolo di pace che strizza l’occhio alle architetture dei palazzi di via Garibaldi e via Cairoli giocando con la meraviglia: le ‘cupole’ di mousse e tortini monoporzione si alternano a croissant e alle brioche, tra cui fanno capolino crostate, plumcake e biscotti.

Una storia, quella della pasticceria aperta poche settimane fa, che parte lontano da Genova.

Nel laboratorio, a dividersi tra lieviti, creme e zucchero, è Carmelo. Originario di Oppido Mamertina, un comune di quasi cinquemila anime in provincia di Reggio Calabria, Carmelo ha acquisito una lunga esperienza in Italia e all’estero. Dopo il periodo inglese, la scelta di iscriversi alla scuola di pasticceria Cast Alimenti di Brescia, cofondata, tra gli altri, da Iginio Massari che ha permesso a Degori di arricchire il suo personale bagaglio, oggi motore delle sue proposte: “Lavoravo in un’altra pasticceria, gestivo il laboratorio. Poi abbiamo deciso di separarci e ho sentito di dover seguire la mia strada e aprire un locale per conto mio”.

A portarlo a Genova, nel 2019, è stato il trasferimento della compagna per ragioni di lavoro. Qui ha trovato la sua dimensione: “A Londra ho lavorato da Selfridges prima di spostarmi ad Ascott, ho raccolto diverse influenze e le ho reinterpretate nelle mie composizioni. Sono appassionato di vienneseria, quindi tutti i prodotti da colazione lievitati ma non possono mancare le proposte a base di crema. Quella pasticciera, per me, è fondamentale e cerco di farla al meglio, utilizzando solo materie prime di alta qualità. Certo, so di avere un guadagno minore ma preferisco offrire un prodotto buono”.

Non c’è molto da girarci intorno, la pasticceria per i fratelli Degori è un affare di famiglia. Ad affiancarli c’è mamma Maria Cristina, dispensatrice di consigli e sostegno psicologico per Carmelo e Rosella. Ma l’amore per i dolci arriva dalla nonna, la mamma della signora Maria Cristina: “Strano è il cognome della nonna - raccontano - è stata lei a trasmettere la passione per la pasticceria”.

Più a Carmelo, ribadisce Rosella, professione fotografa, che nell’attività di famiglia si occupa di pubbliche relazioni e non solo (qui il profilo Instagram): “Lo assisto - racconta sorridendo - mi sono occupata dell’arredamento, della fotografia, dei social e di tanto altro”.

Il locale presto sarà arricchito dagli ultimi dettagli e nei prossimi mesi ci sarà la grande festa di apertura. Un’inaugurazione in tutti i sensi per uno spazio che, nei piani, vuole diventare un luogo di incontro e di aggregazione: “Vorremmo organizzare mostre temporanee di fotografia, coinvolgere artisti locali, fotografi del territorio, creare eventi con installazioni artistiche. Le idee a proposito non mancano”.

Carmelo e Rosella hanno potuto sperimentare sulla propria pelle l’entusiasmo dei clienti e l’accoglienza dei commercianti della zona, trovando alleati preziosi in Cairoliprint e grande disponibilità da parte della presidentessa del Civ Via Cairoli Strada Nuovissima, Alessandra Antonioli: “Sono crollati tutti gli stereotipi sui genovesi scontrosi. Ci hanno trasmesso tanto calore”.

La tradizione gastronomica genovese non manca certo di tradizioni che, si sa, possono trovare nuove declinazioni con qualche piccola rivisitazione. “Ci ho pensato, voglio fare la panera bianca” spiega ancora Carmelo, che è sicuro di una cosa: “Se dovessi convincere chi entra con un solo assaggio, quello sarebbe un bel cavolino”.

Isabella Rizzitano

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