Ha usato la fontana di piazza Giusti per lavarsi e radersi il viso, ma è stato sorpreso dagli agenti della Locale che, riscontrando la violazione del regolamento di polizia urbana, lo hanno multato con una sanzione da cento euro.
Protagonista dell’accaduto un clochard di cinquantadue anni, sanzionato per essersi lavato e fatto la barba in una fontana pubblica. Ieri la prima udienza davanti al Giudice di Pace ma, ancora, sulla questione sembra non esserci soluzione.
Tutto inizia circa due anni e mezzo fa quando l’uomo, un cinquantaduenne con alcuni problemi di salute certificati da referti medici, si è lavato il viso e si è fatto la barba nella fontana di piazza Giusti. Qualcuno però, notando quanto stava accadendo, ha chiamato gli agenti della Polizia Locale che sono intervenuti sul posto e hanno combinato una sanzione all’uomo: cento euro per non aver rispettato l’articolo 28, comma 1 del regolamento di polizia urbana che punisce chi si immerge, anche parzialmente, in fontane o lavatoi e li usa per lavarsi o lavare oggetti.
A prendere in mano la questione è Emilio Robotti, coordinatore di Avvocato di strada, un’associazione nazionale che aiuta le persone fragili. Robotti prepara il ricorso ma questo non blocca la sanzione che anzi, trascorso il tempo limite, viene raddoppiata: duecento euro l’importo da pagare.
Ieri l’udienza davanti al giudice di pace che, tuttavia, non ha messo la parola fine alla vicenda. Al contrario, la sentenza è stata rimandata al 20 settembre.
Intanto, l’avvocato Robotti lancia una provocazione: una colletta per pagare la sanzione a cui potranno aderire anche il sindaco con la giunta.
“Speriamo di vincere il ricorso - spiega Robotti - ma esiste il rischio di causa di cui bisogna tenere conto. Il clochard è conosciuto da tutti in zona, i volontari e i residenti hanno sempre parlato di una persona educata e a modo che si impegna a dare una mano in piccoli lavoretti. La difesa del Comune ha sostenuto come in piazza ci fossero laghi di sangue, schiuma da barba e acqua dappertutto. Nel nostro ricorso abbiamo voluto specificare che il compito degli agenti è anche quello di offrire un servizio alla cittadinanza, avrebbero potuto accompagnarlo o aiutarlo in modo diverso, con buon senso”.
L’avvocato poi riprende: “Se vogliono già fare la colletta adesso ed estinguere la sanzione meglio ancora ma, ribadiamo, è una provocazione. Se poi dopo l’udienza sarà necessario, provvederemo”.
Intanto, dalle file dei consiglieri comunali di maggioranza c’è chi, mantenendo il più stretto riserbo sulla propria identità, ha proposto di saldare l’importo della sanzione di tasca propria.
L’atto di generosità, come ha voluto ribadire la persona, non vuole assolvere alla trasgressione dell’uomo: “Giusta la sanzione, forse il raddoppio è esagerato, ma deve essere chiaro che questo comportamento non trova corrispondenza dell’ordinanza del Comune. Il mio vuole solo essere un gesto di aiuto verso chi è in difficoltà”.