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Attualità | 19 gennaio 2024, 17:00

Ventuno colloqui in tre settimane: il 2024 del Centro Per Non Subire Violenza è iniziato con dati allarmanti

Domani pomeriggio ai Giardini Luzzati è in programma una giornata di sensibilizzazione con un torneo di calcio femminile e la presentazione del libro ‘Riprendo la mia vita’

Ventuno colloqui in tre settimane: il 2024 del Centro Per Non Subire Violenza è iniziato con dati allarmanti

Ventuno primi colloqui in tre settimane. È un dato preoccupante quello che indica Chiara Panero, coordinatrice della casa rifugio del Centro Per Non Subire Violenza e relativo ai primi giorni del 2024, segnale che c’è ancora tanto da fare per contrastare la violenza di genere.

Parlare del tema, sensibilizzare ed educare, partendo dai più giovani, diventa quindi necessario. Così arriva l’appuntamento di sabato 20 gennaio ai Giardini Luzzati, una giornata che si aprirà con un triangolare di calcio femminile e proseguirà, nel pomeriggio, con la presentazione del libro ‘Riprendo la mia vita’ realizzato proprio dal Centro.

Il fischio d’inizio del torneo ‘In campo contro la violenza III edizione’ è fissato per le 11 e le squadre si sfideranno indossando la maglietta del Centro Per Non Subire Violenza e di White Dove, realtà che lavora con gli autori di violenza e, accanto al centro, ha come obiettivo la protezione della donna.

Si proseguirà poi con la presentazione del libro ‘Riprendo la mia vita’, a cura di Paola Toni. Quindici storie di quindici donne, tutte vittime di violenza e accomunate dal riemergere e riconquistare la propria vita.

Questo libro - racconta Panero - segue un primo volume sulle case rifugio a indirizzo segreto. Ci siamo rese conto che le donne volevano dare la loro testimonianza per aiutare altre donne in difficolta. Lavoriamo sempre nella protezione massima e non volevamo esporle attraverso l’intervista, anche se molte di loro erano d’accordo a farsi riprendere. Abbiamo quindi voluto garantire l’anonimato facendo scegliere a ciascuna un fiore, che nei racconti è diventato il loro nome”.

L’obiettivo del libro è quello di mostrare un’alternativa, dare una testimonianza forte che dalla violenza si può uscire anche se questo comporta un percorso lungo, ma grazie ai professionisti questa strada si può intraprendere e nel volume si parla anche di chi affianca quante decidono di uscire dall’incubo. “Ci sono dei capitoli dedicati al lavoro delle operatrici - prosegue la responsabile - questo perché nei loro racconti hanno dimostrato una profonda riconoscenza per quanto fatto”.

La scrittura del libro ha aperto un dibattito anche sul linguaggio da adottare, scegliendo un nuovo modo per narrare le situazioni in maniera corretta. 

A curare il volume è stata Paola Toni, una delle consigliere del Centro che, tramite interviste, ha raccolto le testimonianze delle ospiti dando il la a un lavoro lungo e meticoloso per restituire le sensazioni e i ricordi nella maniera più fedele possibile.

Le copie saranno a disposizione domani ai Giardini Luzzati e serviranno per la raccolta delle donazioni a favore delle attività del centro.

A proposito Panero chiarisce: “Le donazioni partono dai dieci euro in su. Questo lavoro ci ha impegnate per anni, la donazione per il centro serve a sostenere le attività che portiamo avanti. Serve investire sulla prevenzione e lo facciamo da tanti anni andando nelle scuole di ogni ordine e grado. Le sovvenzioni arriveranno ma le donazioni raccolte saranno utili per garantire aiuto a chi arriva nelle case rifugio. La retta, pagata dal Comune, comprende tante spese, ma non tutte vengon coperte, ecco che la raccolta diventa fondamentale per sostenerci. Collaboriamo con tante associazioni, come i Lions club diamante. Loro, per esempio, da alcuni anni ci donano delle borsine che consegnamo alle signore quando arrivano in casa rifugio; dentro c’è il necessario come spazzolino, dentifricio, assorbenti, piccole cose per la prima accoglienza”.

Quattro sono i centri attivi su tutto il territorio: il Centro per non subire violenza di via Cairoli, il centro antiviolenza Martina Rossi di Recco (via XXV Aprile 13/4), lo sportello antiviolenza di Arenzano (via Sauli Pallavicino - Cinema Italia, attivo ogni secondo e quarto venerdì del mese dalle 9 alle 12) e quello di Cogoleto (Via Isorella 1 B - Giardini Baden Powell, attivo il primo e terzo lunedì del mese dalle 10.00-12.00 e dalle 15.30-17.30). “Ogni donna, così, può avere la possibilità di intercettare dove siamo e scegliere il punto a cui rivolgersi”.

Un altro obiettivo del centro è quello della formazione per sensibilizzare e informare e per garantire modelli differenti ai ragazzi: “Dobbiamo sforzarti tutti insieme - conclude Chiara Panero - ritrovare un linguaggio, dei modi differenti di narrare la situazione. Si parla di vite umane, spesso di donne che lasciano i figli. Bisogna portare un cambiamento culturale per salvare delle vite”.

L’evento è patrocinato dal Comune di Genova e dal Municipio I Centro Est, è stato organizzato in collaborazione con Danilo Sanguineti e Paola Escobar per Giardini Luzzati e CDM futsal.

Con la partecipazione di White Dove, CDM LUZZATI FC, Giardini LUZZATI Spazio Comune, CDM LAB, RIOT Cooperativa Sociale, Il Cesto e il Sestriere del Molo e con i partner Fidapa BPW SEZ Genova, Lions Club Diamante, A&B Grafica, FederArchitetti sez. Genova, Musica e Magia.

Solamente insieme si può fare la differenza.

Isabella Rizzitano

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