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Attualità | 18 gennaio 2024, 17:04

Dimensionamento scolastico, le opposizioni attaccano: “Cronaca di un disastro annunciato”

La vicenda è stata sollevata nuovamente in Regione dal consigliere Pastorino (Linea Condivisa) dopo il “richiamo” del Governo

Dimensionamento scolastico, le opposizioni attaccano: “Cronaca di un disastro annunciato”

Le opposizioni in Regione ritornano all’attacco sul piano di dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa 2024/2025 che oggi è stato presentato dopo la “bocciatura” da parte del Governo.

La Giunta regionale , su proposta dell'assessora alla Scuola Simona Ferro, ha approvato l'integrazione del piano portando a 12 le autonomie scolastiche a fronte delle 16 previste dal Ministero dell’Istruzione. Una decisione che arriva dopo un iter travagliato composto da una bocciatura del Ministero e la completa assenza di un dialogo con i territori coinvolti.

“Si tratta della cronaca di un disastro annunciato. Come ampiamente detto sia durante le audizioni in Commissione che hanno preceduto l’approvazione del piano sia in Consiglio Regionale, il dimensionamento scolastico previsto dall’Assessora alla Scuola Ferro ha enormi ed evidenti lacune - dichiarano i Consiglieri Regionali Gianni Pastorino (Linea Condivisa), Roberto Arboscello (Partito Democratico), Pippo Rossetti (Azione) e Fabio Tosi (Movimento 5 Stelle) - Nessuno ci ha ascoltato e la Giunta Toti è voluta andare avanti andandosi a schiantare contro un muro dopo il parere contrario da parte dal Governo che, nonostante sia guidato dalla stessa parte politica che governa la Regione, ha sollevato l’inadeguatezza del piano.

Durante la discussione del piano come Consiglieri di opposizione avevamo più volte richiesto che la circolare nazionale non fosse ottemperata da Regione Liguria in quanto i ridimensionamenti scolastici richiesti risultavano onerosi per famiglie, studenti, operatori scolastici e istituzioni locali e scolastiche. Ci siamo sentiti dire che questo non era possibile e che la giunta aderiva a quanto richiesto dalla circolare ministeriale.

Preso atto dell’indirizzo dell’Assessora Ferro di seguire le indicazioni provenienti dal Ministero sarebbe stato necessario un profondo coinvolgimento dei territori, delle istituzioni comunali e scolastiche e un approccio positivo con i corpi intermedi quali le associazioni sindacali e le associazioni di categoria. Ovviamente non è avvenuto nulla di tutto questo.

Abbiamo assistito al caos e alla confusione pura. L’Assessora Ferro non ha preso in considerazioni le contraddizioni che si sono create nei diversi territori: a Spezia è stato imposto il numero di dimensionamento scolastico, la Città Metropolitana di Genova si è completamente disinteressata della questione e problemi di metodo e tempistiche si sono registrati sia a Savona che a Imperia. Insomma una figura imbarazzante nello spezzino che risulta il territorio più penalizzato e l’incapacità manifesta dell’Assessora a dialogare con la Città Metropolitana, forse per timore nei confronti del sindaco metropolitano.

Ora il pasticcio è competo: quel piano di dimensionamento scolastico tanto voluto dalla Giunta Toti è stato bocciato e oggi il nuovo piano presentato in tutta fretta dall’Assessora Ferro rappresenta l’ennesimo fallimento di una Giunta richiamata all’ordine dai vertitici governativi.

Il centrodestra litiga al proprio interno: l’Assessora Ferro viene attaccata sia da alcuni Consiglieri Regionali di maggioranza che da alcuni sindaci di centrodentra.

Non più tardi di tre giorni fa nell’ufficio di presidenza si è cercato di far passare velocemente il nuovo piano di dimensionamento come una semplice pratica amministrativa, dimentichi di quel che è successo. Si vogliono tagliare le audizioni dei territori di Spezia e Imperia limitandosi alle modifiche sulla Città Metropolitana e su Savona senza avere contezza che questo metodo ha creato contraddizioni enormi tra i vari territori.

Solo le questioni poste da noi hanno portato alla presentazione del piano di oggi. Ci saranno poi audizioni giovedì 25 gennaio a cui chiederemo siano ascoltati tutti i territori della Liguria e non solo Genova e Savona”.

Critiche anche dalla Cgil:

“La discussione è stata condotta in modo surreale, con continue interruzioni da parte dell’Assessore e difficoltà ad esprimere la propria posizione attraverso il voto” commentano dalla Cgil.

La riunione, alla quale ha partecipato la Cgil Liguria e la Federazione Lavoratori conoscenza della Liguria e di Genova, ha avuto per oggetto il Piano di dimensionamento della rete  scolastica e piano dell’offerta formativa 2024/2025 sul quale la Cgil ha  più volte manifestato la propria contrarietà giudicando l’operazione  come un mero taglio alla rete scolastica. La riunione si è conclusa con  9 soggetti a favore e 5 contrari

“Gli astenuti non sono stati  conteggiati – commentano ancora dal sindacato – tra cui le province di Spezia e Imperia, altri come il Comune e la Provincia di Genova non erano presenti durante la votazione. Tra i contrari molti enti locali di varia estrazione politica mentre tra i favorevoli enti come Confartigianato, Confcommercio, Confagricoltura. Per la Cgil si tratta di un taglio alla rete scolastica che non prende  in considerazione le esigenze reali della scuola e non supporta adeguatamente l’offerta formativa. La Cgil conferma la propria netta contrarietà all’operazione che non ha  coinvolto chi lavora nella scuola, né gli enti locali”.

“Chi fa polemica non dice perché - risponde il presidente Giovanni Toti - Cinicamente pensa di soffiare sulle paure di genitori, madri e padri che hanno i figli a scuola. Nessun istituto scolastico chiude. I bambini continueranno ad andare nelle scuole e si iscriveranno e frequenteranno le scuole che già oggi ci sono.

Si tratta di una riorganizzazione legata alla dirigenza scolastica, non alle aule e al numero di bambini che frequentano. Poi mi suona particolarmente singolare che chi protesta abbia votato il piano di dimensione scolastica come una delle maestranze del Pnrr durante il governo Draghi, perché questo di fatto si sta oggi applicando.

Quindi chi oggi si straccia le vesti sa perfettamente che quel piano di dimensionamento scolastico è una delle condizioni poste dall’Europa per l’erogazione del Pnrr.  C'è una doppia morale, una doppia percezione”.

Redazione


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