Dopo diverse segnalazioni arrivate al Centro Recupero Animali Selvatici riguardanti un cigno con un bozzo enorme sul collo, i volontari sono riusciti a identificare e a recuperare l’animale alla Marina di Sestri Ponente. Quello che sembra però un ‘semplice’ intervento di salvataggio è diventato ben presto una storia da raccontare: i cigni sono animali monogami, oltre a non essere famosi per la mansuetudine: per evitare sofferenze all’animale, i volontari hanno deciso di prelevare non solo il cigno con la protuberanza, che è stata poi identificata come esemplare femmina, ma anche il compagno. Separare la coppia sarebbe stata una sofferenza enorme a livello emotivo per entrambi.
Il maschio farà così compagnia alla sua ‘dolce metà’ durante il periodo di visite mediche e convalescenza. I volontari raccontano che “non perde di vista per un attimo la sua compagna: starnazza e grida disperato ogni volta che la sua signora viene presa e portata in ambulatorio per terapie ed analisi, e ogni volta che si riuniscono - anche se magari sono stati separati solo per due minuti! - lui va subito a posizionarsi in modo da frapporsi tra lei e noi, come a volerla proteggere. A conferma del fatto che se avessimo deciso di separarli, lasciando il maschio libero, entrambi avrebbero potuto avere un contraccolpo emotivo tale da comprometterne la vita. Non c’è niente di meglio per lui che supportare la sua fidanzata durante questo ricovero”.
Dopo aver effettuato analisi, lastre e un intervento per identificare la massa sul collo dell’esemplare femmina, è stato riscontrato dai veterinari che si trattava di un agglomerato di carta e polistirolo, precedentemente ingeriti dall'animale. Inoltre, aveva ingerito un amo che è rimasto nello stomaco: fortunatamente di piccole dimensioni, il corpo estraneo non sta dando fastidio al cigno femmina, e dovrebbe sciogliersi con il tempo.
“Questo non ci ha lasciati certo sorpresi - spiegano gli operatori - poiché non è raro sentir parlare di animali ritrovati morti poiché avevano ingerito plastica e altri materiali dannosi per la loro salute, ma deve comunque essere uno spunto di riflessione per tutti affinché si ponga più attenzione alle proprie azioni e a come trattiamo la natura: lasciare rifiuti in giro può significare e significa sofferenza e/o morte di diversi animali”.
La paziente ora sta bene: sta assumendo gli antibiotici del caso e viene alimentata regolarmente. Il compagno, intanto, veglia su di lei dagli spazi esterni, per evitare che la ferita si infetti.