Un percorso di centocinquanta foto, articoli di giornale ma anche costumi originali del 1910 donati dal presidente dei Canottieri Voltri, Francesco Priano, al Gruppo Storico Voltrese, e cimeli vari per raccontare i cinquant’anni di cimento a Voltri.
Nasce così la mostra che il prossimo 22 gennaio sarà inaugurata all’interno della Biblioteca Benzi, un racconto per immagini per scoprire le origini del tuffo fuori stagione voltrese, per notare l’evoluzione della città e per ritrovare uno spaccato della società con i suoi ricordi.
Realizzata dall’ASD Pescasport ‘Francesco Durante’, che da cinquant’anni si occupa del cimento voltrese, la mostra ha raccolto da subito la collaborazione delle istituzioni cittadine e delle realtà locali che, come tradizione vuole, si ritrovano per la manifestazione particolarmente cara alla popolazione.
“Quest’anno - racconta il vice presidente dell’ASD Pescasport Roberto Polleri - abbiamo pensato di ripercorrere la storia della manifestazione, così è nata la mostra fotografica. Certo, non tutto è documentato, soprattutto per le prime edizioni, ma è un modo per osservare le evoluzioni delle persone, della moda e del territorio. Rispetto alle prime edizioni, basti pensare alla passeggiata per notare la grande differenza”.
Un percorso che, sottolinea Polleri, non ha alcuna velleità di essere completo ma vuole offrire uno spaccato della storia recente di Voltri tramite un evento che ha sempre rappresentato un momento di grande richiamo per i cittadini e per gli appassionati del bagno in mare d’inverno.
Come consuetudine, il cimento di Voltri si celebra l’ultima domenica di gennaio, in coincidenza con i ‘Giorni della Merla’, quelli che per tradizione popolare sono i più freddi dell’anno.
“Perché i giorni della Merla - prosegue il vicepresidente - è difficile dirlo. Per me la spiegazione si ritrova nell’omaggio al mare che, per Voltri e per la Liguria, è una fonte essenziale di vita. L’idea di gettarsi in mare nei giorni più freddi dell’anno è, ritualmente, una prova d’amore e di rispetto verso questo elemento. Vuole significare incontrare il mare nel momento in cui questo è più repulsivo in quello che romanticamente può essere definito un abbraccio”.
Fondamentale è stata la collaborazione con il Municipio VII Ponente, il comune e l’associazione UtriMare: una sinergia che ha permesso di avere accesso diretto alla spiaggia nonostante la passeggiata sia stata danneggiata dalla mareggiata: “È un rituale - prosegue Polleri - che si tramanda di anno in anno ed è una gioia condividerlo con la popolazione voltrese e con chiunque sia appassionato dell’attività”.
Se sarà o meno un’edizione da record, come è stato in passato, ancora è difficile dirlo: “Fino a che riusciremo a organizzarlo - sottolinea il presidente della ‘Francesco Durante’, Erminio Puppo - il cimento si farà come tradizione vuole. Con Municipio e Comune siamo riusciti a risolvere il problema dei passaggi per raggiungere il mare e speriamo venga una discreta manifestazione. Difficile però dire quanti saranno i partecipanti. L’iscrizione avviene la mattina del cimento e non abbiamo idea del numero dei bagnanti fuori stagione”.
Edizioni da centoventi partecipanti, un vero e proprio record, si sono alternate a momento con poche decine di impavidi nuotatori, così cresce l’attesa per l’appuntamento del prossimo 28 gennaio.
Nelle parole degli organizzatori si ritrova tutto l’entusiasmo per il tradizionale appuntamento che, quest’anno, sarà accompagnato dalla banda musicale città di Voltri.
Intanto prosegue l’allestimento e l’inaugurazione è fissata per le 16 del 22 gennaio. Entusiasta è anche Lorella Fontana, vicepresidente del Municipio VII Ponente: “Quando è arrivata la richiesta per il cinquantesimo del cimento, un traguardo importante, ho subito pensato che l’appuntamento meritava il giusto risalto. È nata così la proposta dell’evento alla Biblioteca Benzi, visto anche il successo di pubblico negli eventi finora proposti. La mostra fotografica racconterà i cinquant’anni di storia, un racconto di persone che hanno fatto parte del nostro territorio, che ancora ne fanno parte e che hanno dato un risvolto culturale a una tradizione importante”.
Lorella Fontana prosegue: “È un’iniziativa importante, soprattutto perché ci lega e ci fa legare fortemente a quelle che sono le tradizioni. Credo che le tradizioni non debbano mai essere né rinnegate né dimenticate. Sono la radice del nostro essere, di ciò che siamo stati, di ciò che siamo e, soprattutto lasciamo testimonianza per ciò che saremo. Ecco perché ci tengo particolarmente a valorizzare tutto quello che è cultura e che è anche tradizione, proprio perché sento fortemente questa necessità da tramandare di generazione in generazione”.