Attualità - 11 gennaio 2024, 08:00

Un quarto di secolo senza Faber: quel cantore di Genova che non si potrà mai dimenticare

De Andrè si spegneva l’11 gennaio del 1999 in una clinica di Milano a seguito di un male incurabile. Ha lasciato un ricordo indelebile. Oggi nella filodiffusione di via Garibaldi saranno trasmesse le sue canzoni

Venticinque anni fa il mondo perdeva uno dei cantautori più iconici del panorama musicale. Stroncato da un cancro ai polmoni, Fabrizio de Andrè si spegneva a soli cinquantotto anni in una clinica di Milano.

Capace come pochi altri di raccontare i contrasti della sua Genova e della società, De Andrè si è fatto portavoce degli ultimi, diventandone il ‘poeta’.

Nelle sue composizioni si sono ritrovate a convivere poesia e musica in un equilibrio fatto di dettagli quasi impercettibili ma fondamentali: testi liberi si intrecciano a melodie ora incalzanti, ora delicate, misurate sempre in funzione della storia da raccontare.

I dialoghi tra gli strumenti, i contrappunti prodotti nelle partiture e i temi mai scontati, hanno fatto di Faber un simbolo di una corrente unica.

Con le sue parole, De André è stato capace di fotografare immagini nitide e dirompenti della sua Genova, con protagonisti gli emarginati e gli ultimi.

Ascoltare le sue composizioni vuol dire ritrovarsi con la mente a vagare tra le creuze che portano al mare, sentire le voci delle venditrici, guardare sottecchi le ‘signorine’ o notare Piero che, faccia a faccia col suo nemico, si trova davanti al dilemma dell’uccidere o meno.

Riassumere una produzione vastissima è impossibile, citare però alcuni elementi cardine della carriera di Faber, invece, è doveroso: allora ecco che si parte con la prima canzone ‘La canzone di Marinella’ interpretata da Mina nel 1966. Una canzone che nasce da un fatto di cronaca, l’uccisione di una giovane, che Faber racconta con delicatezza, grazie anche alla straordinaria voce della tigre di Cremona che divenne interprete di un sentimento distruttivo, un addio composto da un dialogo in cui la protagonista viene salutata.

Poi l’ultima, quella che a buon titolo viene definita il testamento spirituale di De André: ‘Smisurata Preghiera’.

Il brano, che chiude il disco ‘Anime Salve’, è una vera e propria preghiera in cui l’artista invoca per lui e per chi gli è più caro.

Perché, in fondo si ‘viaggia in direzione ostinata e contraria’.

Nel giorno in cui si celebra il venticinquesimo anniversario della sua morte, si moltiplicano i ricordi di chi lo ha conosciuto e di quanti, anche giovani, lo hanno scoperto e amato per quella poetica capace di arrivare dritta al cuore senza giudizio.

Queste e tante altre canzoni, per tutta la giornata di oggi, a partire dalle 10, saranno trasmesse dalla filodiffusione di via Garibaldi: una playlist dei più grandi successi di Faber. “Genova ricorda Fabrizio De Andrè a venticinque anni dalla sua scomparsa - dice il sindaco di Genova, Marco Bucci - Per l’intera giornata in via Garibaldi risuoneranno le canzoni di Faber, un atto doveroso per celebrare la figura del cantautore genovese. Una musica che allieterà il passaggio di genovesi e turisti nel cuore della città. Un omaggio a un personaggio che Genova non potrà mai dimenticare”.