Da sempre oggetto di discussione per i genovesi, che lo considerano spesso non troppo armonico rispetto all’area in cui sorge, il Padiglione Jean Nouvel dell’ex Fiera di Genova è il solo elemento che è stato salvato durante i lavori per la creazione del Waterfront di Levante oltre al Palasport.
Per cercare di rendere la costruzione più armoniosa, soprattutto dal lato est e quindi nella parte destinata alle palazzine residenziali, è stato approvato un progetto, realizzato dagli uffici del Comune di Genova e sostenuto attraverso i fondi nazionali “Metro Plus”, che permetterà all’edificio di passare dall’essere “grey” a diventare un palazzo “green”.
A spiegare il progetto nel dettaglio, per cui dovranno essere spesi due milioni e 257mila euro, è il vicesindaco di Genova e assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi: È in corso la procedura per affidare i lavori. È un intervento importante e al quale teniamo molto anche perché consentirà di andare a toccare la porzione incompleta del Padiglione Jean Nouvel, che sarà resa uniforme a tutto il resto. Si tratta di una delle opere inserite nel piano triennale dei lavori pubblici”:
Il progetto, denominato “Waterfront di Levante: recupero - completamento facciata est padiglione Jean Nouvel”, “si pone l’obiettivo di realizzare una facciata “climate proof” (cioè a prova di agenti atmosferici, ndr) per il padiglione espositivo Jean Nouvel attraverso la sostituzione delle superfici verticali e l’inserimento di elementi ombreggianti, in coerenza con il linguaggio architettonico del resto del padiglione e a beneficio, oltre che dell’efficienza energetica del padiglione stesso, anche del microclima iper locale delle aree pedonali e delle aree a verde ad essa adiacenti, perseguendo il miglioramento della vivibilità del percorso sud del parco del Waterfront”.
Secondo i progettisti, "l’intervento proposto vuole sfruttare la grande superficie verticale est del Padiglione realizzando una facciata altamente performante sia dal punto di vista dell’isolamento dagli effetti negativi delle precipitazioni, sia della protezione dai venti, dall’irraggiamento (attualmente priva di sistemi di ombreggiatura) oltre che maggiormente resistente all’aggressione dell’ambiente marino circostante per migliorare la fruizione degli spazi a verde ad essa adiacenti (percorrenze pedonali, filari di palme, in collegamento con la banchina sud e l’affaccio sul mare) e rendere l’area di intervento resiliente ai cambiamenti climatici e alle aggressioni dei fenomeni atmosferici”.
Inoltre, “il progetto vedrà anche l’utilizzo di materiali e coperture dalle proprietà autopulenti e riequilibranti, in grado di rendere la superficie un vero e proprio attore del processo di purificazione dell’aria a contrasto del ristagno di sostanze inquinanti, attraverso un processo risanante attivato in modo autonomo attraverso la fonte luminosa naturale, mitigando l’effetto combinato della sinergia tra innalzamento temperature, cambio del regime delle precipitazioni e inquinamento”.
Sempre nell’ambito dei lavori per la realizzazione del Waterfront di Levante, nelle scorse settimane l’amministrazione comunale ha approvato il progetto per la creazione della rampa che collegherà il sottopasso di viale Brigate Partigiane con gli spazi pubblici del nuovo quartiere. Dopo aver rimosso le barriere architettoniche presenti nell’area, verrà creata una rampa ausiliare nel parco verde pubblico, proprio in corrispondenza della viabilità nell’area nord del Palasport, in cui verrà anche installato un ascensore pubblico. L’opera costerà 194mila euro.
“Abbiamo lavorato - conclude Piciocchi - per raggiungere la piena fruizione degli spazi pubblici a tutti, quindi insieme alla consulta sono stati anche studiati interventi per eliminare gli eventuali ostacoli per le persone con disabilità motoria”.