Archiviato lo shopping natalizio, ecco arrivare il momento dei saldi invernali: l’appuntamento è per venerdì 5 gennaio in tutta Italia, fatta eccezione per la Valle d’Aosta che darà il via agli sconti già da domani, mercoledì 3 gennaio.
A vedere abbassati i prezzi di listino saranno, come di consueto, i capi d’abbigliamento, le calzature e gli accessori della stagione autunnale e invernale. Secondo le stime dell'Ufficio Studi Confcommercio, in Italia saranno 15,8 milioni le famiglie si dedicheranno allo shopping scontato: ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro.
A fare il punto della situazione sulle vendite durante la corsa ai regali natalizi è Francesca Recine, presidentessa regionale e vicepresidente nazionale di Fismo Confesercenti: “Le vendite nel periodo di Natale hanno fatto registrare un segno positivo, non quello sperato che si aggirava sul tredici per cento in più rispetto allo scorso anno, ma un sei per cento che ci lascia comunque soddisfatti”. Per quanto riguarda l’avvio dei saldi, però, le aspettative non sono grandiose, anzi: “Stiamo ancora aspettando che arrivi la stagione fredda e siamo già a partire con i saldi di fine stagione, c’è qualcosa che non funziona - spiega -. Inoltre nel nostro settore si è venuto a creare un disordine generale con promozioni costanti, black friday, sconti personalizzati, fidelity card… insomma, c’è una continua rincorsa alla sconto e la partenza della stagione dei saldi sembra aver perso appeal. Non è più un evento come accadeva anni fa, in cui si aspettava di arrivare alla fine dell’inverno per accaparrarsi un capo a metà prezzo da indossare la stagione successiva: oggi il pubblico sa che può avere sconti già a gennaio, e per i negozi è difficile riuscire a sostenere questa nuova dinamica”. La soluzione potrebbe essere quella di posticipare l’avvio dei saldi, in modo da farli tornare a fine stagione. “Molti negozianti sono concordi nel pensare che andrebbero posticipati, considerando anche che questo incide molto anche sulle spese di Natale: se sappiamo che dopo una decina di giorni i prezzi verranno abbassati, aspettiamo e rimandiamo l’acquisto”.
Una questione che spesso è stata evidenziata dagli addetti ai lavori, e che potrebbe trovare una risoluzione anche grazie all’intervento del Ministero del Made in Italy che ha promesso di analizzare il problema e di pensare a possibili soluzioni.
Dello stesso avviso è anche Manuela Carena, presidentessa di Federmoda Confcommercio Genova, che cerca però di guardare il problema sotto altri punti di vista: “Dobbiamo provare a fare del nostro meglio con quel che abbiamo a disposizione - commenta -. Anche secondo noi i saldi iniziano troppo presto, ma possiamo purtroppo fare poco per ora: quello che possiamo fare è iniziare a emanciparci il più possibile come negozianti da queste svendite in piena stagione, perché a lungo andare sono penalizzanti. Il mondo è profondamente cambiato e continua a farlo, e chi ha un negozio deve strutturarsi in modo nuovo. È importante che la campagna sconti funzioni, che gli utenti possano portare via capi di qualità a prezzi scontati e che scelgano i negozi di vicinato per farlo. I saldi durano quattro mesi all’anno, e non si può pensare che potranno salvare i bilanci: si tratta di un argomento divisivo, non tutti la pensano così, ma il modo per poter funzionare è aver costruito per anni una comunicazione efficace, professionale, con la creazione di una community fedele che viene a fare acquisti da te non per i marchi che hai o lo sconto che proponi, ma per il servizio che dai e che è solo tuo. Il servizio, la consulenza e il rapporto umano sono da sempre gli aspetti che fanno la differenza, e su questo bisogna puntare”.