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Attualità | 02 gennaio 2024, 15:46

Via libera al progetto della funivia, le critiche del Comitato: “Un regalo agli speculatori”

“I pareri fatti pervenire richiedono non poche modifiche al progetto, ed evidenziano quanto l’opera sia poco integrata non solo con il tessuto sociale, urbano e paesaggistico ma anche con quello dei trasporti"

Via libera al progetto della funivia, le critiche del Comitato: “Un regalo agli speculatori”

La Conferenza dei Servizi ha approvato il progetto della funivia che collega la Stazione Marittima a Forte Begato. Tuttavia, dietro questo annuncio si celano numerose criticità sollevate dal Comitato "Con i piedi per terra" che spiega come la semplificazione delle regole abbia contribuito a questa approvazione ed evidenzia la necessità di modifiche sostanziali per integrare meglio l'opera nel contesto urbano, sociale e paesaggistico.

“Quella che viene presentata dall’Amministrazione come una ‘vittoria’ è semplicemente il frutto dell regole semplificate e delle facilitazioni del PNRR e dei fondi complementari: il decreto legge 77/2021 dispone infatti che nella Conferenza dei Servizi gli enti ‘non possono limitarsi a esprimere contrarietà alla realizzazione delle opere, ma devono indicare le prescrizioni e le misure mitigatrici che rendono compatibile l’opera’. Un secco ‘No’ è quindi impossibile. Ed è alla luce di questo che le molte prescrizioni pervenute dovrebbero essere recepite” precisa il gruppo Con i piedi per terra.

"È evidente che i pareri fatti pervenire richiedono non poche modifiche al progetto, ed evidenziano quanto l’opera sia poco integrata non solo con il tessuto sociale, urbano e paesaggistico ma anche con quello dei trasporti.

Da qui nascono le criticità sollevate da AMT: allo stato attuale del progetto, la costruzione della stazione di partenza, in via Bersaglieri d’Italia, non permette l'inserimento dei servizi necessari all'hub del progetto dei Quattro Assi di Forza del trasporto pubblico urbano.

Problematica che si aggiunge a quelle già sollevate dalla Soprintendenza che ha richiesto un forte ridimensionamento di tutte le fermate, andando a eliminare tutti quei servizi accessori non necessari, e dalle note dell’ARPAL e della Regione che sottolineano l’assenza degli studi e delle indagini sul suolo e sui rischi idrogeologici che erano state esplicitamente richieste in fase di screening per la Valutazione di Impatto Ambientale come condizione all’apertura dei cantieri.

L'approdo della funivia a forte Begato suscita non poche perplessità anche per la messa in vendita sul portale Opportunity Liguria (https://www.opportunityliguria.it/it/le-aree/360-forte-begato.html), qualche mese fa.

Com'è possibile spendere 7,5 milioni di fondi pubblici per riqualificare un forte che verrà poi venduto ai privati? La retorica dell'Amministrazione è sempre stata quella di riconsegnare i forti alla città, ma la realtà è che si fa l'ennesimo regalo a qualche speculatore che si ritroverà un bene storico rimesso a nuovo con i nostri soldi” continuano dal comitato.

C'è poi la fermata intermedia che dovrebbe essere di servizio per il quartiere, ma che si trova in un'area fuori dall'abitato. L'unica struttura che ne potrebbe trarre effettivo vantaggio sono i campi sportivi, anche in vista di Genova Capitale dello Sport 2024.

Peccato che la così decantata ‘valletta dello sport’, che oggi versa in condizioni fatiscenti ma che potrebbe essere un importante polo attrattivo per l'attività sportiva, non sarà oggetto di alcuna riqualificazione. I fondi nel bilancio del Comune, recentemente approvato, sono pari a zero”.

Risulta evidente che manca una visione sia per quanto riguarda l'area dei forti - solo 5 sugli iniziali 10 verranno restaurati - che per i quartieri della vallata, che saranno costretti a un'ennesima servitù.

“Ci conforta che dopo due anni il vicesindaco Piciocchi infine ammetta pubblicamente che la costruzione della funivia non renderà certo il Lagaccio la ‘vetrina di Genova’ come ci è stato detto durante una commissione in Consiglio Comunale. Non si spiegherebbe altrimenti la necessità di opere compensative per la riqualificazione del quartiere”.

“Imporre la costruzione della funivia usandola come leva per fare quei lavori necessari alla vivibilità del quartiere è una strategia a dir poco meschina. Chi amministra la città dovrebbe sempre avere il benessere dei cittadini come obiettivo primario, usando il proprio potere e le proprie risorse per il bene comune e non come arma di ricatto. Se poi l'Amministrazione crede di poterci rabbonire con l'ennesimo render di ‘piste ciclabili e fioriere’, ciò conferma solo la sua ignoranza dei reali problemi e bisogni del quartiere e della città. Non saranno certo qualche albero e il promesso (ancora) allargamento della strada a fermare il malessere degli abitanti e la lotta del nostro comitato”.

Redazione

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