Gen Z - il mondo dei giovani - 24 dicembre 2023, 09:30

Gen Z - Il mondo dei giovani - Le domande 'scomode' da non fare ai ragazzi durante il pranzo di Natale

Pranzi e cene in famiglia possono trasformarsi in momenti di imbarazzo e di sorrisi di circostanza... ecco cosa sarebbe meglio non chiedere per non mettere in difficoltà i commensali più giovani

Domani è Natale. Come ogni anno, oltre ai regali e al meritate riposo, sarà una bella occasione per passare del tempo con le nostre famiglie. Messa su questo piano potrebbe sembrare una giornata perfetta, ma c’è qualcosa che, come tutti gli anni, inizia a tormentare i ragazzi fin dalla notte di Halloween: le domande scomode dei parenti. Quel tipo di domande a cui di solito si risponde con un sorrisino di circostanza o un occhiolino, mentre nella nostra testa c’è una vocina che continua a ripetere “sorridi e annuisci”.

In questo articolo analizzeremo proprio questo tipo di domande, che hanno la capacità di rendere il pranzo natalizio della Gen Z un’esperienza tra il divertente e traumatico. Tramite un sondaggio è stato chiesto ad alcuni coetanei di scegliere le cinque domande più scomode tra una lunga lista.

Il primo posto è stato conquistato da: “Hai mai pensato che la tua laurea potrebbe non servirti in futuro?”. La fase dell’università può risultare complicata e difficoltosa nella vita di molti, e questa frase potrebbe far scaturire ulteriori dubbi e paure. Un po come dire: “Ehi, hai mai pensato che tutti gli sforzi di questi ultimi anni potrebbero essere inutili?”. I primi a mettersi in discussione quotidianamente ed avere migliaia di dubbi sono proprio gli studenti, farselo ricordare da altri serve solo a peggiorare notevolmente la situazione.

Al secondo posto troviamo: “Sei dimagrita/o dall’ultima volta che ti ho visto? Ti trovo bene!”. I giovani si contraddistinguono per le loro grandi insicurezze dovute agli standard di bellezza irraggiungibili imposti dalla nostra società, e questa domanda ricorda loro che sono sotto osservazione costante anche all’interno della propria famiglia. Il rischio è quello di causare un grande calo di autostima e di smorzare l’entusiasmo per godersi il tanto atteso pranzo di Natale.

Ritornando sul tema dell’università, al terzo posto abbiamo: “Ma quando ti laurei?”. La vita è già abbastanza stressante tra lavoro, studio e vita privata, e gestire il tempo a disposizione risulta difficile. Ponendo questa domanda i giovani sentono il peso delle scadenze sulle spalle, con il rischio di sentirsi sbagliati per le loro scelte di vita. Possono essere molte le ragioni per le quali uno studente decide di ritardare la propria laurea, come un cambio di indirizzo oppure la necessità di lavorare. Le scelte accademiche ed i percorsi universitari sono diversi per ognuno.

Il quarto posto l’ha conquistato la domanda: “Quando te ne andrai di casa?”, che si aggiunge alla lista delle preoccupazioni della Gen Z. Vivere da solo, come laurearsi, è un passo che richiede tempo, preparazione e pianificazione. Il rischio di porre questa domanda, per quanto possa sembrare innocente, è quello di far emergere insicurezze ed ansie che riguardano la propria indipendenza. Un giovane potrebbe arrivare a chiedersi: “Posso considerarmi davvero un adulto se vivo ancora con i miei?”.

All’ultimo posto, troviamo la domanda più scontata, ma temuta di tutte: “Sei ancora single?”, come se la vita di un individuo dipendesse dalle proprie relazioni sentimentali. Nella vita c’è un momento giusto per ogni cosa, e così anche per l’amore. Essere single non è un difetto, spesso potrebbe essere una scelta consapevole. Si può essere completi anche senza una relazione romantica, e dare priorità a sé stessi è un grande segno di maturità e indipendenza.

Queste le principali domande da evitare a tavola per non mettere in difficoltà e in imbarazzo i commensali più giovani. In linea di principio, però, sarebbe bene evitare interrogatori sulle vite altrui per non rovinare la convivialità dei pranzi e delle cene con i parenti... E questo vale per tutte le età. Sviare il discorso e rispondere educatamente che non si ha voglia di parlare dell'argomento sarà comunque un valido segnale per riportare la conversazione su un terreno neutro, dove tutti si sentiranno a proprio agio.