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Attualità | 21 dicembre 2023, 08:00

Nuove botteghe storiche: Domenico Bova, l’ultimo custode della ditta Pedemonte Materiale Elettrico (Video)

Una tradizione nata dagli zii nei primi del Novecento. L’attività di via del Campo è entrata da poco nell'albo del Comune di Genova e della Camera di Commercio

Nuove botteghe storiche: Domenico Bova, l’ultimo custode della ditta Pedemonte Materiale Elettrico (Video)

Domenico Bova, 59 anni, è il titolare della ditta Pedemonte Materiale Elettrico, una delle dieci attività commerciali recentemente inserite nell'albo delle Botteghe Storiche e Locali di Tradizione del Comune di Genova. Situata in via del Campo, l'attività di Bova ha radici che risalgono ai primi del Novecento, quando gli zii fondarono la società focalizzandosi inizialmente sugli impianti elettrici, per poi ampliare la loro esperienza alle forniture di bordo navali negli anni ’40.

“Nei primi del ‘900 gli zii Pedemonte Pietro, Pedemonte Rinaldo e Baldini Gaetano fondano una società su impianti elettrici - ci racconta Bova - Da lì passano alle forniture di bordo navali intorno agli anni ’40, si spostano da Sampierdarena a qui, in via del Campo, dove tra sei anni questa società compie un secolo.

Quando sono mancati i due zii è subentrata mia madre per dieci anni e successivamente ho preso la gestione io”.

Come si è avvicinato a questa professione?

"Già quarant’anni fa, mentre andavo a scuola e facevo il liceo classico, venivo qui ad aiutare. Da lì ho imparato guardando, senza dover studiare. Poi ho lavorato per le abilitazioni sugli impianti elettrici, il patentino da frigorista e con l’abilitazione per l’installazione della climatizzazione sono anche tornato a scuola”.

Il titolare, coinvolto nell’azienda di famiglia fin da giovanissimo, ha assistito ai cambiamenti del quartiere con un misto di nostalgia e preoccupazione.

Come è cambiata la zona rispetto a quando ha iniziato? 

“La situazione è allo sbando - dice - Da bambino, a 6/7 anni ero in questa via a giocare ed era un’altra storia, adesso è un disastro. L’amministrazione aveva detto che avrebbe fatto tanti controlli sulle tasse comunali ma ad oggi non lo fa. Io pago 1300 euro di tassa sulla spazzatura ma i dipendenti comunali dicono che tanti non pagano qui, in via del Campo solo il 49% paga la Tari”. 

Con un futuro commerciale incerto, Bova esprime il suo disagio definendosi "uno straniero in casa sua" in un contesto che ritiene privo di prospettive positive. La storia di Domenico Bova è un riflesso delle sfide che le botteghe storiche affrontano nel contesto delle mutevoli dinamiche commerciali e delle politiche urbane. 

“Mio figlio non farà questa vita - conclude il titolare - Sta finendo il nautico e ha già fatto i primi imbarchi come allievo ufficiale perché qui non c’è futuro. Finché ne ho voglia io bene poi finisce tutto. Io stesso mi sento, in questo momento, uno straniero in casa mia”.

Marco Garibaldi

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