La disponibilità all’incontro con i cittadini e alla ricerca di soluzioni meno impattanti sul territorio era stata garantita da RFI, rappresentata dal direttore investimenti Vincenzo Macello, durante l’incontro pubblico organizzato alla Casa di Quartiere di Certosa lo scorso 20 novembre e dedicato alla creazione della nuova linea del Campasso. Alla presenza dei vari soggetti coinvolti dal progetto è stato firmato l’addendum al protocollo d’intesa del 31 agosto 2022 per la riqualificazione delle aree interessate dalla ferrovia e per presentare il masterplan legato ai lavori che verranno attuati per mitigare gli effetti dell’infrastruttura.
E così è stato: venerdì 15 dicembre in Municipio Valpolcevera si sono riuniti i tecnici di ferrovie, insieme ad Autorità Portuale, Italferr e rappresentanti dell’amministrazione comunale.
A raccontare com’è andata, non senza contearietà, è Enrico D’Agostino, portavoce del Comitato Liberi Cittadini di Certosa: “La proposta alternativa che prevede di utilizzare la ‘linea sommergibile’ che passa lungo il Polcevera e in via Perlasca ha sollevato scetticismo, ma contavamo di dimostrare la possibilità di superare due criticità del progetto di RFI, ovvero la pendenza della linea al 16 per mille di una tratta, riportandola al 12,5 per mille, e la riduzione dell’impatto umano e sociale del progetto”.
Dopo la discussione con RFI, che ha messo in risalto diverse difficoltà del piano alternativo, è comunque scaduto il tempo del confronto: “Per rivedere tutto ci vorrebbero sei anni, dicono, e così si perderebbero i finanziamenti europei. Quindi stop… Si aprono i cantieri” commenta D’Agostino. “Non lo hanno detto così platealmente, ma per testimonianza diretta di un nostro membro del Comitato - commenta -. Ieri mattina si sono presentati dei tecnici nelle case in via S. Antonio di Fegino per l'attivazione dei ‘testimoniali di stato’, verificare cioè le condizioni degli appartamenti che vengono fatti prima di aprire i cantieri.
Da altre fonti, infatti, abbiamo appreso che il cantiere potrebbe essere aperto il 15 di Gennaio. E ancora, RFI sta chiedendo di eliminare il by pass stradale di via Castelluccio, predisposto per i cantieri della metropolitana, perché vuole campo libero per le sue attività. Quindi il tavolo tecnico era tutta una finta, per andare avanti come hanno sempre previsto” contesta D’Agostino, senza però mostrare segni di cedimento del Comitato e del quartiere.
E conclude: “Chiediamo di poter approfondire le problematiche del trasporto ferroviario nel porto di Genova; inoltre, partirà l'intervento da parte dei due presidenti di Municipio a livello politico territoriale e nazionale, sui vertici di RFI e sul Parlamento affinché prosegua il confronto tecnico, con la volontà vera di trovare soluzioni alternative e naturalmente. I cantieri devono rimanere fermi, non assisteremo in silenzio e immobili allo scempio del nostro territorio, deve essere chiaro a tutti, ci troverete sulla vostra strada”.