Non c’è Natale senza il tradizionale albero.
Piccolo o grande che sia, vero o ecologico, l’abete natalizio è capace di rendere l’atmosfera natalizia e catapultare grandi e piccini nel clima delle feste.
Ma paese che vai, albero di Natale che trovi e anche Genova ha una sua tradizione particolare.
Forse non tutti sanno che nella Superba non era usanza decorare l’abete ma un’altra pianta, l’alloro.
In ogni casa, così come per le strade, si trovavano piante d’alloro che durante le feste natalizie venivano decorate con frutta secca, arance e mandarini.
Simbolo di pace e prosperità, l’alloro già dal 1300 era usato nella cerimonia del Confêugo: i rappresentanti dal Bisagno, dal Polcevera e da Voltri arrivavano a Palazzo Ducale e incontravano il Doge a cui consegnavano il grande ceppo da bruciare.
Appiccato il fuoco, il ceppo veniva spento con una brocca di vino, zucchero e confetti; la fumata, a seconda se l’ascensione avveniva in modo lineare o tremolante, era l’auspicio per l’anno a venire per la vita della città.
I resti del falò venivano poi spariti tra la popolazione vista la credenza diffusa che potessero portar fortuna.
Nelle case si decorava ‘u cimello’, un grosso ramo d’alloro a cui venivano appese arance, mandarini, dolci e maccheroni di Natale, i Natalini che la sera di Natale vengono preparati in brodo.
Ancora, si trovava frutta secca di vario tipo come noci, fichi e prugne, legati con nastri rossi e bianchi, come i colori della città
Curiosi di decorare l’albero alla maniera genovese?
Ecco il ‘Trallalero dell’èrbo’ per un Natale tipicamente genovese.
Trallalero là là, trallalero là là.
Trallalero là là, trallalero là là
Pe fâ un’erbo a dovéi
voéi savi cöse ghe veu?
Ghe veu tanti maccaroin
Quelli lunghi, quelli fin.
Poi se ligan cö spaghetto
gianco e rosso, pe caitae,
perché questi son i colori.
I colori da çittae.
Trallalero là là, trallalero là là…
Pe fà l’èrbo ancon ciù bello
Gh’ppendemmo i mandarin,
I çetroin, e fighe, e noxe,
I candì e i torroni.
Oua l’èrbo o l’è jaeto
Poi veddilo anche vôi
sciù ciocchaeghe un bell’applauso
Meglio ancon se na fake duì
Trallalero là là, trallalero là là…
Traduzione
Per fare un bell’albero
Sapete cosa occorre?
Occorrono tanti maccheroni
Quelli lunghi sottili.
Poi si legano col nastrino
Bianco e rosso, mi raccomando!
Perché questi sono i colori, i colori della città
Per fare l’albero ancora più bello
Vi appendiamo i mandarini
Le arance, i fichi, le noci
I canditi e i torroncini
Adesso l’albero è fatto
Potete vederlo anche voi
Sù, fategli un bell’applauso
Ancora meglio se ne fate due.