Il parere rilasciato oggi dalla Soprintendenza nell'ambito della Conferenza dei Servizi sembra confermare le osservazioni da sempre sostenute dal gruppo Con i Piedi per Terra e da Legambiente sul progetto della funivia Stazione Marittima-Forte Begato.
“Ci conforta che le prescrizioni della Soprintendenza riguardino molti aspetti problematici del progetto che i nostri esperti avevano già rilevato, sia nel progetto sottoposto a dicembre 2022 a screening per la Valutazione di Impatto Ambientale (che la Regione ha deciso di non avviare) sia nel successivo Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica approvato dal RUP Michelini a giugno 2023”.
La Soprintendenza mette in luce diverse criticità, sia di ordine architettonico che paesaggistico, nell’area a ridosso della zona patrimonio UNESCO, sottolineando la necessità di studi più approfonditi per la verifica delle interferenze con il paesaggio e con i beni architettonici della città, ma anche l’assenza di un piano per la tutela dei beni archeologici, della vegetazione del Parco e addirittura degli elettrodotti.
Destano preoccupazione anche gli effetti del maggior afflusso di turisti che, invece di alleggerire la pressione sui Palazzi dei Rolli tutelandoli, rischia di essere un fattore deleterio per la loro conservazione e per la fruibilità futura.
Le criticità emerse riguardano anche i tralicci di sostegno, in particolar modo il primo - situato in via del Lagaccio nell’area dell’ASL - e il quarto che influenzerebbe negativamente l’assetto paesaggistico.
Sotto la lente ci sono anche le stazioni: quella di partenza (di fronte alla Stazione Marittima) e quella di arrivo (sotto Forte Begato) andranno fortemente riviste andando a eliminare tutti quei servizi accessori come bar, area panoramica e pannelli espositivi, non necessari e che avevano portato a un sovradimensionamento delle stesse; anche quella intermedia (fuori dal quartiere di Lagaccio) andrà modificata per integrarsi meglio che l’area circostante.
C’è poi l’esplicita richiesta di produrre dei render “veritieri” che mostrino l’effettivo impatto dell’opera. Un’ulteriore prova di quanto i progettisti abbiano sottovalutato il tessuto urbano e paesaggistico in cui si vuole inserire la funivia.
E proprio l’impatto sul territorio era stato tra le ragioni che avevano portato il gruppo Con i Piedi per Terra e Legambiente a presentare il ricorso contro la decisione di non sottoporre il progetto a Valutazione di Impatto Ambientale.
“Riteniamo che le prescrizioni della Soprintendenza contribuiscano a evidenziare l’assenza degli studi approfonditi che un’opera del genere avrebbe richiesto, nonché la mancata considerazione del contesto sociale, paesaggistico e ambientale in cui si dovrebbe inserire”.
Fa infine impressione che anche la Soprintendenza si trovi a dover “raccomandare” ai progettisti e alle istituzioni il coinvolgimento della cittadinanza, e non esiti ad affermare che l’impatto sulla vivibilità del quartiere sarà talmente negativo da dover inserire nel progetto delle misure di compensazione.