Le consigliere comunali genovesi incinte e le persone in congedo parentale potranno partecipare da remoto alle sedute e alle commissioni del Consiglio. La principale promotrice dell’iter che ha portato all’approvazione all’unanimità della delibera è stata la consigliera della Lista Rossoverde Francesca Ghio, che diventerà madre a breve. In una recente intervista pubblicata su ‘La Stampa’, Ghio ha commentato il traguardo raggiunto accusando con una punta di veleno i colleghi, sia appartenenti alla maggioranza sia seduti tra le fila dell’opposizione insieme a lei.
“Sono stata percepita come una presenza scomoda che rallentava i lavori dell’amministrazione: discussioni fatte da uomini che distruggono, che si impegnano per ostacolare le donne, gli stessi di cui ha parlato Elena Cecchettin. Ma ieri, dopo la vittoria in consiglio, sono stata ancora più orgogliosa della mia pancia” ha dichiarato Ghio, accusando di essere stata vittima di “insulti personali e denigrazioni” e di essere stata tacciata di aver strumentalizzato la sua condizione per avere una legge ad personam. Gli attacchi, poi, sono proseguiti: “Ieri è intervenuta la segreteria generale, una donna di 50 anni, che ha ripreso il capogruppo PD perchè è uno che alza spesso la voce, dicendogli che non si doveva permettere di mancare di rispetto. Succede troppo spesso, e ho notato che a farlo sono sempre gli uomini: le donne, in politica, tendono a mantenere toni più pacati. Ecco, è un piccolo segnale della violenza patriarcale che ancora dilaga: gli uomini si sentono autorizzati a urlare, le donne no. Bisogna creare una linea di rispetto perchè questo non accada: il no è no, anche nelle aule di consiglio”.
Per questo motivo, in una nota diffusa questa mattina, il presidente del Consiglio Comunale Carmelo Cassibba ha deciso di prendere posizione e riportare l’ordine istituzionale: “Genova è tra le prime città italiane ad aver modificato il regolamento del proprio Consiglio comunale a sostegno della famiglia. Un grande successo ottenuto grazie alla collaborazione e all’ impegno di tutti gli uomini e le donne che siedono in sala rossa e degli uffici che hanno lavorato alacremente. La proposta di modifica del regolamento è stata il frutto di una lunga e approfondita discussione in Commissione consiliare. Al testo definitivo hanno contribuito diversi consiglieri, in maniera assolutamente trasversale, con anche con emendamenti che hanno portato all'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio comunale. La delibera rivela un segno concreto verso la tutela della natalità e la promozione del diritto al lavoro. Con questa modifica al regolamento del Consiglio comunale, Genova si posiziona tra le città più attente alle esigenze delle famiglie dimostrando grande sensibilità per la creazione di un ambiente di lavoro più inclusivo: è fondamentale riconoscere la centralità della famiglia nella nostra società”.
Al ringraziamento a Ghio fa seguito però l’appunto sulla condivisione della delibera da parte dell’intera Sala Rossa: “Ringrazio la consigliera Ghio che ha dato modo di riflettere su questo argomento, ricordandole che solo grazie al voto e alla partecipazione attiva di tutti i consiglieri, vede oggi esaudita la sua legittima richiesta di poter partecipare a distanza, durante il periodo di maternità, alle sedute del Consiglio comunale. Inoltre, il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che traduce formalmente un impegno che era già stato preso in sede di Commissione consiliare: con l'anno nuovo si procederà ad esaminare anche altre ulteriori possibilità di partecipazione al Consiglio comunale in videoconferenza, ad esempio per coloro che si trovano in stato di inabilità temporanea o permanente, con lo scopo di favorire il più possibile la partecipazione dei consiglieri eletti alle sedute degli organi istituzionali. La volontà di Genova è diventare un modello per altre città che desiderano promuovere politiche che abbattano divari di genere e promuovano il ruolo della donna come mamma e lavoratrice e della famiglia in generale” conclude.