«Ancora quest'anno il Comune con risorse proprie finanzia solo con 36 milioni su un bilancio preventivo di 80 milioni i servizi sociali rivolti ai cittadini – commenta la consigliera comunale di Azione Cristina Lodi, capogruppo di Gruppo Misto – Anzi tenendo conto che dovevano arrivare in bilancio di assestamento 5 milioni nel 2023 che non sono arrivati, si chiude con una spesa definitiva di 36.800.000 a fine 2023. Quindi il Comune parla di un bilancio di 80 milioni, ma i restanti 50 milioni sono trasferimenti legati ai migranti e quindi a tutto il tema dei richiedenti asilo e ai minori non accompagnati, e a progettualità all'interno del quale sono stati inseriti servizi che invece dovevano essere finanziati in maniera continuativa.
Continua a essere bassissima la spesa per gli anziani, in una delle città con il più alto numero di anziani in Italia come Genova. Si parla sempre di soli 7 milioni, tenendo conto che di questi, 4 milioni sono destinati alla compartecipazione alla spesa delle rette nelle strutture residenziali e quindi poca roba rimane per un sistema cittadino rivolto a migliorare la vita degli anziani e a sostenerli nel mantenimento dell'autonomia. Inoltre, l'assessore al Bilancio e al Welfare immagina anche di introdurre la compartecipazione per il trasporto disabili per la formazione, il lavoro e la riabilitazione, in quanto asserisce che ci sono più domande e quindi bisogna far pagare le persone. Credo che al posto di far pagare i cittadini l'assessore dovrebbe immaginare più risorse per poter estendere il servizio a tutti coloro che lo chiedono, soprattutto alle persone con disabilità proprio per facilitare la loro integrazione.
Quando si parla di numeri di bilancio bisogna essere precisi e quindi dispiace trovare un'amministrazione che in continuità con sé stessa come negli anni precedenti interviene poco con risorse proprie ma pensa di far pagare i servizi ai cittadini, oppure di non fornirli come si dovrebbe. Altro tema importante è l'irrisorio aumento delle rette delle comunità di accoglienza per i minori affidati al sindaco dal tribunale di Genova che sono state aumentate per circa un 2% sul 100%, senza garantire l'adeguamento Istat mancante dal 2014, che per quest’anno, per esempio, dovrebbe essere dell’8%. Senza contare che le rette delle Case Famiglie continuano a non essere interessate da alcun aumento, a differenza di altri comuni come Savona. Quindi, anche su questo, il tribunale affida quasi 300 minori al sindaco ma egli demanda alle strutture l'accoglienza il mantenimento e l'organizzazione del futuro dei giovani affidati, senza porsi alcun problema se tutto questo possa essere sostenibile economicamente, facendo banali raffronti con altre città senza scendere nel dettaglio, a partire da un sistema sanitario regionale che fa pagare tutto.
Welfare e servizi alla persona caratterizzano un’amministrazione che, senza la capacità degli uffici di vincere bandi, andrebbe poco lontano rispetto all'offerta dei servizi alle persone. Su questo tema farò battaglia perché credo che la funzione di programmazione e organizzazione dei servizi sia uno dei ruoli fondamentali di un’amministrazione comunale, che poi a seguire deve prevedere in continuità risorse per finanziarli».