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Attualità | 05 dicembre 2023, 17:32

Piano freddo, il Comune mette a disposizione 80 posti letto per i senzatetto

L’assessore Rosso: “Servizio attivo da dicembre a marzo, ma c’è la possibilità di attivarlo anche in orario diurno o in altri periodi dell’anno se le condizioni o gli eventi lo richiedono”

Piano freddo, il Comune mette a disposizione 80 posti letto per i senzatetto

È stato attivato ieri con 80 posti letto il “piano freddo” del Comune di Genova. Ad annunciarlo è l’assessore Lorenza Rosso oggi in consiglio comunale:

“Il piano inverno è attivo da ieri con ottanta posti letto, che sono più di quelli del 2022 e viene definito pieno di accoglienza serale e notturno con ristoro serale, con distribuzione della colazione e con la possibilità di accesso ai servizi per l’igiene personale. È attivo principalmente in inverno, da dicembre a marzo, ma c’è la possibilità di attivarlo anche in orario diurno o in altri periodi dell’anno se le condizioni o gli eventi lo richiedono.  

Abbiamo un patto di sussidiarietà con gli enti del terzo settore per l’accoglienza: Caritas presso il Seminario in zona Righi, il Centro di Accoglienza Padre de Foucauld in centro storico, e l’accoglienza di Don Giacomo Martino presso la parrocchia di San Tommaso. Il Massoero è stato inaugurato e anche la mensa. È attivo il dormitorio sia per gli uomini che per le donne. Il patto di sussidiarietà tra Amministrazione ed enti del terzo settore attiva il piano inverno dal 4 dicembre 2023 al 4 marzo 2024 nei locali individuati in zona Sampierdarena. In relazione ai posti (80), il piano prevede una nuova struttura che in avvio ospiterà venti persone provenienti dai centri di ascolto della Caritas e dai centri di ascolto per senza fissa dimora. Potranno essere ospitati dalle 18.30 alle 8 del mattino. Il nuovo potrà essere ampliato e potranno essere attivati altri 45 posti in caso di necessità. Le persone ospitate potranno recarsi a pranzo e cena al Massoero”. 

Affiancata a questo c’è poi l’educativa territoriale che opera giorno e notte per avvicinare le persone in strada, fornendo beni di prima necessità e promuovendo l'accesso alle strutture per prevenire situazioni di emergenza. 

“Un’attività fondamentale per evitare che avvengano morti in strada. Il lavoro dell’educativa è un valido intervento per cercare di convincerli a entrare in struttura, perché purtroppo non è scontato”, conclude l’assessore.

Redazione

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