Cultura - 03 dicembre 2023, 09:00

La Genova di Morchio incanta e seduce: lo scrittore vince il Premio Scerbanenco

Grande affermazione al prestigioso concorso nazionale con il romanzo ‘La fine è ignota’

Foto: Noir in Festival

Bruno Morchio ha vinto il Premio Giorgio Scerbanenco 2023 con il romanzo ‘La fine è ignota’. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato allo scrittore genovese “perché riesce, in modo profondo, a raccontare una città, Genova, attraverso le sue ombre, i suoi carruggi, la sua geografia umana fatta anche di disperati e criminali, un luogo denso di contraddizioni in cui si muove un originale investigatore in bilico tra hard boiled e romanzo sociale. L'autore, in questo suo maturo romanzo, che racconta oltre ai disagi del mondo del lavoro contemporaneo, anche l'antica piaga dello sfruttamento delle donne, conferma brillantemente la sua abilità stilistica, espressa anche attraverso l'utilizzo di molteplici registri linguistici”. La vittoria è stata annunciata nel corso della trentatreesima edizione del Noir in Festival, in corso a Milano fino al 7 dicembre.

Grande è la soddisfazione di Morchio, che con questo romanzo ha presentato il personaggio di Mariolino Migliaccio, un giovane investigatore con un duro trauma alle spalle e che si trova a barcamenarsi per sopravvivere, senza grandi risorse economiche né tantomeno affettive. Al contrario di Bacci Pagano, il personaggio più celebre e amato dello scrittore ed ex psicologo, “Mariolino Migliaccio è costretto a prendere casi di cui spesso si vergogna, ma che gli consentono di vivere” ci aveva raccontato l’autore subito dopo l’uscita del libro fresco di premiazione. 

Una figura complessa, che si muove in una città cupa, senza apparenti possibilità di salvezza. “In qualche modo questa visione somiglia alla realtà: Genova è una città pensata per i vecchi, la politica guarda a chi vota e a votare sono per la maggior parte le persone più grandi. Questo è un problema: se la città non pensa a qualcosa che possa far rimanere le nuove generazioni qui le cose si metteranno male”. 

Il premio Giorgio Scerbanenco è dedicato al giornalista e scrittore italiano, ma di origine ucraina, considerato uno degli autori di romanzi polizieschi più importanti nel nostro paese. Dal 1997 il riconoscimento premia la miglior opera di narrativa italiana dell’anno di genere noir: cinque sono i finalisti che vengono selezionati dal voto congiunto di una giuria di scrittori, critici e cultori del genere e dei lettori, che hanno la possibilità di esprimere le loro preferenze sul sito del festival. Insieme a Bruno Morchio sono arrivati in finale i romanzi “L’angelo di Castelforte” di Gabriella Genisi, “Il misfatto della tonnara” di Francesco Abate, “L’inferno degli eletti” di Cristina Brondoni e “La banda dei Carusi” di Cristina Cassar Scalia.