Non è il solito Ferraris colorato di rossoblù che accoglie il Genoa, eppure anche senza striscioni ma col tifo incessante della Gradinata e non solo, l'impianto genovese resta un fortino per il Grifone che ritrova le sue punte (almeno in buona parte) ma non la vittoria.
Con l'Empoli finisce così nella seconda gara consecutiva a bocca asciutta di tre punti per la truppa genoana, bloccata 1-1 tra le mura amiche nonostante qualche buon segnale arrivi, specialmente dall'infermeria dalla quale esce Mateo Retegui, in campo per tutti i novanta minuti. Quel che lascia ancora l'amaro è però l'ennesima rimonta subita a causa dei cambi avversari, anche quest'oggi decisivi nel tabellino.
In attesa del pieno recupero della forma fisica del bomber ex Tigre e Boca, la cui presenza nel reparto offensivo anche se non al meglio crea comunque fiducia nei suoi e timore negli avversari, e del brasiliano, che qualche lampo di strappo palla al piede lo regala comunque, Gilardino può dire comunque di aver trovato finalmente una di quelle armi tanto attese a inizio stagione nonostante una manovra ancora a tratti confusionaria.
L'arma è ovviamente il tiro dalla distanza di Malinovskyi, che con la seconda rete consecutiva rafforza il suo personale secondo posto sul podio dei goleador da fuori area nei top 5 campionati europei dietro a un certo Lionel Messi. Giocata che sblocca un primo tempo dove Gila schiera i suoi in una sorta di ibridazione del 3-5-2 in una sorta di atipico 4-4-2, dove Badelj e compagni non paiono subito totalmente a proprio agio. Tanto che le migliori e più nette occasioni sono ospiti e partono quasi tutti dal piede di Cambiaghi.
Prima il giovanissimo attaccante in prestito dall'Inter, liberato tutto solo davanti a Martinez dalla sponda di Caputo, calcia incredibilmente a lato (4'). Poi dà il "la" all'azione personale di Maldini che si libera alla conclusione a giro di destro fuori (19') e infine cerca senza fortuna la conclusione da fuori in chiusura di una punizione laterale non troppo alta (38').
Dove non arriva la coralità nella manovra ci pensano le individualità dei singoli. Sia in difesa, con un buon De Winter nei panni di centrale, sia in avanti quando la percussione individuale di Malinovskyi, perfezionata quasi a forza da Badelj mandando al cross Vasquez per la sforbiciata di Messias, termina l'azione sull'incrocio dei pali (32') e quindi col diagonale d'esterno sinistro sul palo lontano dell'ucraino (37').
La ripresa si divide quasi equamente tra le due compagini con gli ospiti leggermente meglio in avvio, ma quando la partita sembra farsi quasi la fotocopia delle ultime due vittorie interne, comprese però le poche palle in arrivo giocabili per Retegui, ecco gli incubi di Frosinone evocati dai cambi di Andreazzoli. Grassi fa la giocata ad allargare il gioco sbrogliando la matassa nello stretto, Cancellieri conclude di testa sul cross dalla destra (67') sfilando via a un ingenuo Vogliacco.
La reazione genoana sembra più d'inerzia e volontà che organizzata. Gilardino si gioca sia la carta Fini che quella di Puscas. E proprio il giovane classe 2006 della Primavera confeziona l'unica conclusione in grado di far sussultare al grido del quasi gol il Ferraris (83') e, nonostante anche il continuo assedio finale, nulla sfonda la porta di Berisha.
IL TABELLINO
GENOA-EMPOLI 1-1
Reti: 37' Malinovskyi (G), 67' Cancellieri (E)
Genoa (3-5-2): Martinez; Vogliacco, Dragusin, De Winter; Sabelli (83' Puscas), Frendrup, Badelj, Malinovskyi (72' Fini), Vasquez (72' Haps); Messias (66' Kutlu), Retegui.
A disposizione: Leali, Sommariva; Thorsby, Martin, Jagiello, Matturro, Hefti, Galdames.
Allenatore: A. Gilardino.
Empoli (4-3-3): Berisha; Bereszynski, Ismajli, Luperto, Cacace; Fazzini (46' Kovalennko), Ranocchia (65' Grassi), Maleh (76' Marin); Cambiaghi, Caputo (92' Shpendi), Maldini (65' Cancellieri).
A disposizione: Perisan, Caprile; Walukiewicz, Gyasi, Destro, Ebuehu, S. Bastoni.
Allenatore: A. Andreazzoli.
Arbitro: Aureliano di Bologna
Assistenti: Liberti-Cortese
VAR: Meraviglia