Le chiavi agitate in segno di protesta, mentre il presidio, fino a pochi minuti prima davanti al palazzo della Regione, si sposta sugli scalini di palazzo Ducale, in piazza De Ferrari.
Sono diverse decine le persone che hanno preso parte questo pomeriggio alla protesta, nata spontaneamente, contro l’iniziativa lanciata da Regione Liguria che, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, ha proposto corsi di autodifesa.
Sara Tassara racconta: "Questa iniziativa è nata in maniera spontanea, probabilmente il femminicidio di Giulia Cecchettin ha dato un’accelerazione a un processo che è in corso da qualchee tempo, speriamo che le cose possano cambiare davvero”.
A proposito dei corsi di autodifesa, Tassara prosegue: "Siamo critici sul fatto che l’autodifesa possa essere una soluzione associata al 25 novembre; i corsi di autodifesa vanno benissimo ma sono altra cosa e non possono essere una soluzione.
La nostra critica è questa, non dobbiamo essere quelle che si devono sempre difendere ma vorremmo che anche uomini e istituzioni cominciassero a essere coinvolti in questo processo”.
“Tutto è nato parlando tra amiche - aggiunge Marzia Giorgi - abbiamo deciso che dovevamo fare un’azione concreta contro quello che sta accadendo oggi qui davanti al palazzo della Regione ed è nato il presidio”.
Così, al grido di ‘insieme siam partite, insieme torneremo, non una di meno’, tantissime persone hanno scelto di sedersi una accanto all’altra per dire basta alle violenze nei confronti delle donne che, troppo spesso, pagano il prezzo più alto, quello della vita.