Attualità - 24 novembre 2023, 10:45

Genova ancora in piazza contro la manovra: tremila in corteo

Scioperano tutti i lavoratori e lavoratrici del settore privato. Arrivati tredici pullman dalle province

I sindacati scendono in piazza ancora una volta: lo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil contro la legge di bilancio è in corso in queste ore a Genova. I manifestanti, circa tremila persone, sono partiti dalla Stazione Marittima per sfilare in corteo seguendo il percorso Via Milano, via Buozzi, via Gramsci,  piazza della Nunziata, largo Zecca, piazza Portello, piazza Corvetto, via XII Ottobre, via XX Settembre, fino ad arrivare in piazza De Ferrari. Nel capoluogo ligure sono arrivati tredici pullman dalle province. A scioperare per tutta la giornata di oggi, venerdì 24 novembre, le lavoratrici e i lavoratori di tutti i settori privati. 

Vera Buonomo, segretaria confederale Uil, commenta: “Siamo oggi in piazza a Genova, e anche in altre quaranta città del nord, per dire no a una manovra iniqua e, secondo noi, discriminatoria. 

Lo abbiamo fatto in diverse occasioni, veramente poche, quando col Governo ci ha convocato, nei pochi minuti messi a disposizione, sulle tematiche di cui si occupano i sindacati: lavoro, fisco, previdenza. 

È chiaro che noi diciamo basta oggi perché il governo non guarda le esigenze di lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, ma non guarda soprattutto ai giovani e alle donne. 

Siamo contrari al pacchetto pensioni, abbiamo un’idea di fisco basata sulla progressività. Chi più guadagna più deve pagare le tasse, ma la manovra non guarda esigenze del paese reale”.

Toni duri anche da Maurizio Calà, segretario regionale Cgil: “Cosa facciamo con le grande vertenze liguri? Ilva, Piaggio, Ansaldo, nessuna ha ancora ricevuto risposta dal governo nazionale. 

E poi siamo contro a questo atteggiamento autoritario rispetto ai sindacati, alle questioni che riguardano l’autonomia differenziata. 

Il paese sta avendo un’involuzione pericolosa, e il sindacato c’è sempre stato e continuerà a starci”. 

 

Marco Garibaldi e Chiara Orsetti