Davide Pagiaro, genovese di 36 anni, è riuscito a girare il mondo grazie alla sua passione per la lotta e la storia medievale.
Due elementi che trovano terreno fertile nel combattimento medievale, una disciplina poco conosciuta ma che, proprio a Genova, vede una realtà ben radicata: il Team San Giorgio.
LA DISCIPLINA
“È uno sport sconosciuto ai molto la dicitura corretta del dello sport e Bohurt in italiano sarebbe combattimento medievale in un recinto di legno solitamente cinque contro cinque ma ci sono anche specialità dove il numero di atleti può variare: 12 contro 12, 21 contro 21 - ci spiega Davide - Un anno ai mondiali hanno fatto 150 contro 150.
Si tratta di uno sport a contatto pieno, nel senso che le botte sono vere. Per buttare a terra qualcuno puoi ricorrere o a tecniche di lotta oppure a colpi per atterrare l’avversario.
Una volta che l’atleta è a terra non può più rialzarsi”.
Nel Bohurt si utilizzano armi contundenti in acciaio, rispettando regole specifiche sull'autenticità storica e sulla sicurezza. I partecipanti indossano armature protettive in acciaio progettate per richiamare l'estetica medievale. A differenza delle arti marziali europee storiche, che utilizzano attrezzature moderne, nel Bohurt si cerca di avvicinarsi il più possibile al realismo storico.
IL VIAGGIO
Proprio recentemente questa disciplina ha portato Davide a un’esperienza unica negli Stati Uniti con la partecipazione all’Armored Combat Worldwide, un torneo internazionale di Springfield, vicino Chicago. L’evento raccoglie le selezioni nazionali di numerosi Paesi, tra questi anche quella italiana composta da sei atleti. Il gruppo ha fatto un percorso incredibile arrivando secondo, solo i Knyaz USA (terzi al campionato mondiale) sono riuscita a battere gli italiani. Insieme a Davide era presente un altro ragazzo di Genova, Alberto Piazza, tutti guidati dal capitano Antonio De Zio.
“Erano presenti cinesi, norvegesi, molte scuole americane - ci racconta Davide - Siamo partiti il 9 e siamo tornati il 15 novembre. Abbiamo combattuto venerdì, sabato e domenica, è stata un’esperienza bellissima”.
L’AVVICINAMENTO
“Mi sono avvicinato a questo sport perché amavo il medioevo, sono entrato in un gruppo di rievocazione storica più ho conosciuto il lato agonistico e ho scoperto che esistevano delle gare dove si combatteva in armatura. Mi sono un po’ informato e ho scoperto che c’erano dei ragazzi che partecipavano a tornei di questo tipo. Amavo il medioevo, amavo combattere, ho trovato quindi la disciplina perfetta”.
IL TEAM SAN GIORGIO
“Abbiamo una squadra qui a Genova che si chiama Team San Giorgio che è una delle più vecchie in Italia - continua Davide - L’ho fondata io insieme ad altri ragazzi ormai 10 anni fa. L’abbiamo chiamata così per onorare quello che è stata Genova in passato. Da lì in poi siamo sempre riusciti a qualificarci per i campionati mondiali. Io personalmente ho fatto 6 campionati del mondo e il nostro team ha ottenuto il record come miglior piazzamento a un campionato mondiale: siamo entrati negli ottavi di finale. Un risultato molto difficile perché possono partecipare a un campionato mondiale tantine squadre. Siamo arrivati ad avere 26 nazioni diverse con 3 squadre per oggi stato.
Le squadre più forti arrivano dalla Russia e dall’Ucraina. Con la guerra c’è stato un po’ di fermento perché i russi non possono più partecipare e quindi c’è stata una sorta di riorganizzazione a livello internazionale”.
LA SFIDA FUTURA
Il sogno di Davide e di tutto il Team San Giorgio è di poter organizzare un torne internazionale di questa disciplina anche a Genova:
“Ne stiamo parlando con l’assessore. Stiamo provando a organizzarne uno per festeggiare il 2024 che è l’anno in cui Genova è capitale europea dello sport e anche del Medioevo. Penso non ci sia combinazione migliore. In più noi nel 2024 festeggiamo 10 anni di attività.
Abbiamo già fatto qualche piccolo torneo ma in piccolo perché le difficoltà sono sempre molte sia a livello logistico che organizzativo.
Da tempo organizziamo dei tornei di avvicinamento alla disciplina, al combattimento a contatto pieno. Si fa con attrezzature imbottite. Questo tipo di torneo è uno dei più grandi in Italia con 20/30 atleti da tutta Italia”.