Una croce ‘piantata’ su quel che resta del grande pino marittimo che, a Spianata Castelletto, salutava genovesi e turisti a pochi passi dall’ingresso dell’ascensore tanto amato da Giorgio Caproni.
Stamattina il flash mob del Circolo Nuova Ecologia di Genova e di Italia Nostra è stato un segnale dimostrativo contro una politica che, secondo i promotori, non ha a cuore la cura del verde pubblico.
Andrea Agostini, del Circolo Nuova Ecologia Genova, spiega: “È l’ennesimo pezzo di una strage in corso. Secondo i dati del Comune, e non quelli degli ambientalisti, negli ultimi cinque anni a Genova, da quando l’attuale sindaco è sindaco, ci sono mille e trecento alberi in meno. È una strage”.
Secondo Agostini a far propendere l’amministrazione pubblica per queste scelte drastiche sarebbe una questione di costi. Secondo l’attivista, infatti, alle casse comunali comporterebbe meno esborso un taglio e una ripiantumazione rispetto alla cura del verde già esistente.
“Il problema - continua - è che non ripiantano e soprattutto che violano costantemente il regolamento comunale, il loro regolamento comunale, per cui in caso di taglio di alberi si dovrebbe provvedere alla sostituzione con un esemplare della stessa specie e della stessa grandezza. Normalmente non avviene e vengono piantati alberelli come peri da fiore, ciliegi da fiore, che sono alberi alti tre metri, anziché ventitré, e quindi hanno un costo irrilevante dal punto di vista della manutenzione. Seccano in continuazione e quando capita vengono tagliati e ripiantati”.
Per Agostini tutto ha ripercussioni sulla qualità della vita dei cittadini: “L’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega che il traffico uccide, la qualità dell’aria attuale uccide. A Genova, l’Istituto dei Tumori e l’OMS dicono che ci sono circa cento morti all’anno legate all’inquinamento atmosferico. Bene, se taglio mille trecento alberi, quanti morti in più avrò?
Perché allora la Procura, visto che si sa, scientificamente, l’esistenza di questo rapporto, non interviene? Parliamo di morti, parliamo di malati, parliamo di costi personali e sanitari e costi per tutta la città. Queste sono cose assolutamente improponibili che invece il nostro sindaco propone”.