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Attualità | 13 novembre 2023, 17:16

A Genova arriva iCub, il robot umanoide che aiuta i bambini con autismo

Si tratta della prima sperimentazione al mondo: il robot dell’Istituto Italiano di Tecnologia - IIT ha iniziato nel 2020 la sua attività al Centro Boggiano Pico dell’Opera Don Orione Genova

A Genova arriva iCub, il robot umanoide che aiuta i bambini con autismo

Il robot umanoide iCub, sviluppato dall'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha dimostrato per la prima volta al mondo l'efficacia all'interno di un protocollo riabilitativo per bambini con disturbi dello spettro autistico. La ricerca, condotta in collaborazione con il Centro Boggiano Pico dell'Opera Don Orione Genova, è stata pubblicata sulla rivista Autism Research.

Nel periodo tra il 2020 e l'autunno 2021, un team del laboratorio Social Cognition in Human-Robot Interaction dell'IIT, coordinato da Agnieszka Wykowska, e un'equipe del Centro Boggiano Pico hanno condotto uno studio coinvolgendo 45 bambini autistici. Durante la sperimentazione, iCub è stato integrato nei protocolli riabilitativi tradizionali, coinvolgendo i bambini in attività interattive per sviluppare le loro competenze sociali.

La robotica riabilitativa non è nuova, ma spesso viene fatta in laboratorio, non in contesto clinico, e consiste in brevi interazioni che non vengono ripetute nel tempo – afferma Davide Ghiglino, ricercatore IIT primo autore dello studio – In questo caso invece, le attività con iCub sono state armonizzate con i protocolli riabilitativi tradizionali previsti per i bambini coinvolti, e svolte con continuità per un periodo di due mesi.” 

I risultati indicano progressi significativi nelle competenze sociali legate alla Teoria della Mente, che riguarda la comprensione e la previsione del comportamento basate sulla comprensione degli stati mentali propri e altrui. iCub è diventato così il primo robot umanoide ad entrare in un centro clinico e ad essere dotato di un protocollo riabilitativo specifico. 

La robotica riabilitativa di iCub si differenzia da altri approcci in quanto le attività sono state integrate in modo continuativo e armonizzato con i protocolli tradizionali per un periodo di due mesi. Questa integrazione ha contribuito a migliorare le competenze sociali dei bambini autistici, soprattutto in relazione alla Teoria della Mente.

È importante sottolineare il potenziale delle tecnologie come nuovi strumenti al servizio dei terapeuti, che restano centrali in ogni percorso riabilitativo – continua Agnieszka Wykowska, coordinatrice del gruppo IIT Social Cognition in Human-Robot InteractionLa progettazione di attività collaborative tra bambino e robot consente al terapeuta di esplorare nuove tecniche di intervento, immersive e coinvolgenti, tramite le quali il bambino può sperimentarsi in prima persona.

“Il robot – racconta la dottoressa Federica Floris, psicologa e coordinatrice del progetto per l’Opera Don Orione – non sostituisce in alcun modo l’attività umana che il terapista svolge con i bambini, ma le ricerche che abbiamo condotto hanno dimostrato che può essere un efficace ed ulteriore strumento di supporto all’équipe soprattutto nel potenziamento di comportamenti che possono favorire lo sviluppo di competenze sociali fondamentali nella quotidianità. Nei prossimi anni – continua Floris – l’obiettivo è sviluppare nuovi protocolli che possano lavorare su competenze sociali sempre più complesse e specifiche, spendibili nei vari contesti di vita, come l’asilo, la scuola, il parco giochi e la famiglia”. 

Il progetto è parte del Center for Human Technologies dell'IIT e mira a trasferire i risultati della ricerca in contesti reali, contribuendo concretamente alla salute delle persone. La collaborazione tra IIT e l'Opera Don Orione è iniziata nel 2020, e il prossimo passo prevede la creazione di nuovi training riabilitativi in ambienti simulati, come una pizzeria o una gelateria, per allenare competenze sociali specifiche riproducibili nella vita quotidiana.

Redazione

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