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Attualità | 09 novembre 2023, 18:48

“I Beatles al Palasport? Ci emozioniamo ancora adesso”

I ricordi di alcune persone presenti nel 1965 al concerto rivivono durante l’incontro tenuto oggi pomeriggio da Ferdinando Fasce per l’associazione ‘50 & Più’

“I Beatles al Palasport? Ci emozioniamo ancora adesso”

‘Chiedi chi erano i Beatles’ cantavano gli Stadio a metà degli anni ’80.

Un brano nato da una poesia di Roberto Roversi per cui Gaetano Curreri, spinto da Lucio Dalla, scrisse la musica dando vita così il primo successo del gruppo. 

Fenomeno di massa, emblema della musica pop, il quartetto di Liverpool è stato capace di influenzare la composizione e la scrittura dei brani degli ultimi sessant’anni.

Innovatori, precursori dei tempi, i Fab Four sono stati e sono tutt’ora mito per molti. Un tema di cui si è parlato nel pomeriggio in un incontro tenuto dal professor Ferdinando Fasce, già ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Genova, nell’ambito di una conferenza proposta dall’associazione ‘50 & Più’.

“L’impronta dei Beatles sulla storia della musica mondiale e italiana - racconta Fasce - è un’impronta che ancora oggi si vede come decisiva. I Beatles impongono il modello del gruppo che canta, suona e scrive canzoni sulla base di due chitarre, basso e batteria e sono i primi ad affermare questo”. Un’affermazione che, come racconta il professore, ha visto diverse difficoltà in Italia dove, in quegli anni, la musica si divideva tra urlatori e melodici e il mercato discografico era ancora limitato.

Genova è stata una delle diciotto città europee in cui i Fab Four si sono esibiti, era il 26 giugno del 1965: “Non è un successo straordinario - prosegue Fasce - si staccano circa quattromila biglietti al pomeriggio e ottomila cinquecento la sera. Circa tredicimila biglietti su un totale disponibile di trentaseimila. Ma di quell’evento se ne parla ancora oggi”.

“Ci hanno accompagnato le nostre madri, eravamo bambine - racconta una signora alla fine dell’incontro - io sono salita sulla sedia e mia madre mi teneva la gonna cercando di farmi stare ferma e seduta. Ma era una cosa straordinaria vedere i Beatles in carne e ossa in un periodo in cui non si vedevano nemmeno in televisione. Abbiamo assistito a entrambi gli spettacoli ed eravamo senza parole”.

Anche il professor Fasce ha un aneddoto che porta nel cuore e che si lega all’evento del Palazzetto dello Sport: “Nel backstage con i Beatles c’era il mio parrucchiere. L’ho scoperto alcuni anni fa. Un parrucchiere di Certosa che nel tempo libero faceva l’impresario e che portò a Genova Mina, Celentano e altri”.

La Beatlemania, termine usato per la prima volta il 21 ottobre del 1963, era scoppiata anche a Genova.

E pensare che il primo caso di frenesia musicale nacque proprio all’ombra della Lanterna, era un tal Niccolò Paganini.

Isabella Rizzitano

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