Il sindaco di Santa Margherita Ligure, Paolo Donadoni, si scusa con la Congregazione dei Frati Cappuccini per la comunicazione diffusa dall'associazione Tigulliana sulla possibile chiusura del convento.
“Temo che non ci sia resi conto di cosa significhi attribuire – seppure in via di ipotesi – a una congregazione religiosa di voler vendere un bene immobiliare di questa importanza storica e di questo prestigio per fare speculazione edilizia - dice il primo cittadino - Notizia che arriva inaspettata, come “un fulmine a cielo sereno”, titillante, appetitosa e infatti subito ripresa da vari organi di informazione a caratteri cubitali. Ma si tratta di asserzioni totalmente infondate”.
Donadoni difende la Congregazione dei Frati Cappuccini, affermando che queste affermazioni sono infondate. Sostiene che il Piano Regolatore Generale attuale (PRG) stabilisce che il compendio immobiliare è di interesse comune e che qualsiasi modifica alla destinazione d'uso richiederebbe l'approvazione del Consiglio comunale, escludendo così la possibilità di speculazione edilizia.
“Sgomberato il campo da questo timore infondato, ci troviamo in una situazione paradossale - continua il sindaco - Non dobbiamo difendere Santa Margherita Ligure dagli eventuali intenti «immobiliari e speculativi» dei Frati cappuccini, ma – al contrario – dobbiamo difendere i Frati cappuccini da insinuazioni accusatorie del tutto immotivate. Chi si autoproclama paladino dell’interesse collettivo in realtà sta arrecando una grave ingiustizia a discapito dell’onestà spirituale e operativa dei Frati cappuccini, esponendoli a una pubblica gogna totalmente immeritata.
A ciò si aggiunge anche un atteggiamento e un tono inappropriati (probabilmente dovrei dire offensivi), dato che l’associazione Tigulliana richiama la congregazione religiosa ad agire «in linea con gli insegnamenti francescani», e contesta che i Frati starebbero invece operando «non in linea con gli insegnamenti di San Francesco che, otto secoli fa, ha predicato la fraternità, la povertà, l’accoglienza e la condivisione». Provo francamente imbarazzo di fronte a una associazione cittadina che si ritiene autorizzata a “fare la morale” ai Frati. Gratuitamente. Senza nessuna ragione. Sulla base del pettegolezzo (non vi è nulla, si legge nel comunicato della Tigulliana, se non una «voce» che «era nell’aria»…). Francamente temo si sia superata la soglia di quel minimo di buon senso e di buona educazione che dovrebbe guidare chiunque si consenta – tanto più se non riveste alcun ruolo istituzionale – di rivolgersi pubblicamente alle istituzioni (in questo caso religiose).
Tale associazione, infine, si è autoproposta al fine di coinvolgere altre associazioni per una raccolta firme. Leggasi: «tutte le associazioni cittadine sono mobilitate e possono rivolgersi alla Tigulliana». Una vera e propria chiamata alle armi. Una situazione paradossale”.
Per il sindaco la speculazione edilizia è impossibile e invita quindi alla calma e al rispetto per i Frati Cappuccini, auspicando il ripristino dei rapporti positivi tra le istituzioni e le associazioni coinvolte:
“Credo che persone che «in assenza di smentite o conferme», quindi senza certezza alcuna, si avventano a «lanciare l’allarme» alla generalità delle persone, coinvolgendo la cittadinanza e provocando timori e spaesamenti, dovrebbero imparare dai Frati cappuccini l’importanza dell’umiltà e del silenzio. Un insegnamento, questo sì, che merita tutto il nostro rispetto”.