L’amicizia, la morte, la necessità di scoprire la verità, il tempo che passa e la buona cucina delle trattorie dell’entroterra: sono questi gli ingredienti del nuovo romanzo di Bruno Morchio, ‘Le ombre della sera. Un'indagine senza capo né coda’, in libreria da martedì 7 novembre.
“Bacci Pagano è tornato, anche se qualcuno lo aveva dato per morto” commenta l’autore, che proprio in vista dell’uscita del nuovo capitolo della saga dedicata all’anti-investigatore per eccellenza, ha raccontato un po’ di quel che si può trovare fra le pagine del romanzo.
La trama è piuttosto semplice, anche se per nulla banale o scontata: Bacci si trova alle prese con un’indagine insolita: Katia Airoldi, sua amica dai tempi della scuola, lo contatta dopo anni per indagare sulla morte del marito, il senatore Cesare Almansi, che ha perso la vita in un incidente d’auto nell’estate del 2015. Le indagini condotte fino a quel momento hanno escluso che il veicolo su cui viaggiava Almansi sia stato manomesso, ma la donna non trova pace senza sapere realmente che cosa sia accaduto all’uomo con cui ha condiviso l’intera esistenza.
“Non si può pensare di stare un’intera vita con un uomo e quando muore non sapere perché”.
Da questo incontro si sviluppa la storia, che vede coinvolti i personaggi vicini al protagonista come Giulia, la sua nuova compagna; Pertusiello, alleato storico di tante avventure; e la figlia Aglaja, consulente letteraria d’eccezione che al momento si trova a Parigi.
Come ritroviamo la figura di Bacci Pagano?
“Ha una nuova vita, una nuova compagna, ma è provato dalla vita: è come se sentisse il peso di tutti questi anni e di fare un po’ i conti con se stesso. Questa nuova indagine è ‘senza capo né coda’, come ho scritto nel sottotitolo del romanzo, perché per ricostruire i pezzi del caso deve tornare indietro nel passato, nella relazione con il senatore che ha perso la vita e che apre la porta poi a una serie di riflessioni sul tempo che passa, su come viene percepito il tempo quando si invecchia, sulla perdita delle persone vicine. Bacci Pagano e Cesare Almansi erano amici di vecchia data, ma per 33 anni non si sono più parlati e nessuno sa il perché. Ora che deve indagare sulla sua morte, prende in mano anche l’ultimo libro che ha letto prima dell’incidente, cerca di dare un senso a tutti i pezzi, e ci riesce anche in qualche modo. Una delle novità è che Bacci va a caccia di trattorie alla buona nell’entroterra, alla ricerca di cucina rustica”.
Un’indagine complessa, interiore quasi. Quanto ha influito la sua esperienza da psicologo per scriverla?
“Questo libro è un po’ una sfida al romanzo giallo e ai suoi cliché: ormai sono spesso simili e costruiti partendo da un canovaccio fisso. L’esperienza del narratore entra nel libro e ho sfruttato l’occasione di fare un viaggio interiore, nel passato. Il lettore viene portato nei meandri della trama, e si comprende fin dall’inizio: la dedica è infatti ‘a tutti quelli e quelle che ho perso per strada’. Non parlo solo di chi muore, ma anche di chi perdiamo e basta: la morte si insinua nella vita ancora prima di arrivare, a volte”.
L’appuntamento con la prima presentazione del romanzo ‘Le ombre della sera’ sarà venerdì 10 novembre alla Feltrinelli di via Ceccardi, dove con l’autore dialogheranno Paola Ronco e Antonio Paolacci.
“Sono felice ci siano loro con me, hanno da poco scritto un libro sulla narrazione crime sia nel giornalismo sia nella narrativa. Il mio obiettivo con tutti i libri che scrivo, in fondo, è quello di scavare un po’ sul genere crime, che fa la parte del leone ormai, e di fare luce sui limiti e su dove sta andando”.