Tutto parte da una foresta, di notte, dove le file di alberi illuminati dalla luce della luna sembrano diventare le file di libri che affollano gli scaffali delle biblioteche.
Dalla ‘traduzione’ sotto forma di immagine delle parole di Alberto Manguel, inizia un viaggio capace di alterare spazio e tempo portando l’osservatore a conoscere epoche lontane, realtà a migliaia di chilometri, e scenari immaginati grazie alla realtà virtuale.
La mostra “The library at night” visitabile da oggi pomeriggio a Palazzo Lomellino, in via Garibaldi, prende le mosse proprio dal libro di Manguel ‘La biblioteca di notte’: l’autore diventa voce narrante dei racconti che si materializzano davanti agli occhi dei visitatori grazie ai visori, mostrando uno spazio come non era mai stato immaginato prima.
Un’esposizione non convenzionale in cui la tecnologia entra per la prima volta in uno dei palazzi dei Rolli diventando uno strumento di accesso alla cultura.
“Le biblioteche sono un luogo meraviglioso dove fare dei viaggi - racconta Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale - ma spesso soffrono lo stereotipo di essere un luogo polveroso e inutile quando invece sono il punto di partenza per dei viaggi bellissimi”.
Dieci viaggi in altrettante biblioteche, a volte non più esistenti, o mai esistite, altre volte luoghi di cruciale importanza ma geograficamente distanti e quindi spesso inaccessibili, saranno il percorso costruito tramite un linguaggio moderno capace di incuriosire visitatori di tutte le età.
A proposito, Bertolucci conclude: “Questi sistemi ci consentono non solo di fare viaggi in luoghi lontani ma di farlo in luoghi che non esistono più e per chi come me si occupa di storia questo è fondamentale per restituire la concretezza della memoria”.
Curata dal regista Robert Lepage, attraverso la casa di produzione canadese Ex Machina, la mostra non era inizialmente nel programma delle iniziative in calendario per Genova Capitale Italiana del Libro ma, come ricordato da Giacomo Montanari, coordinatore del Tavolo della Cultura del Comune di Genova, “Questa è stata un’opportunità che è stata colta, con la consapevolezza di andare a raccontare una storia molto nota in modo completamente diverso. La tecnologia ci aiuta a fare inversioni prospettiche e a stupirci di cose che a volte riteniamo usuali, banali come le biblioteche, protagoniste di questa esposizione virtuale”.
Una sintesi per unire due linguaggi profondamente differenti che poggiano su una ampia base comune per rendere la cultura sempre più ‘a portata di mano’.
Patrizia Berninsone, Segretaria Generale dell’Associazione Palazzo Lomellino di Strada Nuova Onlus, è “entusiasta di ospitare questa mostra perché per la prima volta a Palazzo Lomellino entra la tecnologia. Noi da vent'anni apriamo le nostre porte alle mostre ma la tecnologia non era mai entrata e per noi è davvero una bellissima cosa”.
Federica Vinelli, Responsabile del sistema delle biblioteche genovesi, aggiunge: “Spero che questa mostra serva per far scoprire e riscoprire le biblioteche di Genova, strutture affascinanti per i luoghi che le ospitano e per i tesori che contengono. Confidiamo che con questa mostra si generi interesse verso le biblioteche che c’è ma che può crescere e dare risposte ulteriori ai bisogni di informazione della comunità”.
La mostra, dopo il grande successo ottenuto in Canada, Francia, Russia, Brasile e Germania, arriva a Genova dove sarà visitabile fino al prossimo tre marzo.
Orario: da martedì a domenica h 10-18. Chiuso il lunedì
Info e prenotazioni: Tel. 010 0983860 - 393 824 6228 (prefestivi/festivi)
Facebook: Palazzo Nicolosio Lomellino
Instagram: @palazzolomellino
I biglietti saranno presto disponibili anche online al link: https://www.visitgenoa.it/evento/library-night-palazzo-lomellino-nicolosio