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Attualità | 04 novembre 2023, 08:00

Andrea Bruzzone, l’uomo dei vini “targati” Genova

Per anni è stato l’unico produttore della Valpolcevera, ora fa conoscere i suoi prodotti nel centro storico

Andrea Bruzzone, l’uomo dei vini “targati” Genova

Andrea Bruzzone da decenni lavora con passione nel mondo del vino e rimane una delle figure di riferimento nella produzione locale. Lo abbiamo incontrato durante la presentazione del Janua Wine Tour, un’iniziativa che celebra appunto la cultura del vino locale e, allo stesso tempo, l’antica bellezza del centro storico di Genova.

 “È un progetto iniziato nel 2019 - ci dice Bruzzone - Ho acquistato un fondo in piazza San Donato, lo abbiamo restaurato per creare all’interno una cantina e far conoscere così i nostri vini della Valpolcevera”.  

Figlio di un oste della Valpolcevera, ha ereditato la passione per il buon bere e il buon cibo.

“Papà aveva l’osteria con sopra la zona notte e sotto la cantina. Nel periodo invernale fu proprio mio padre a chiedermi aiuto: ho iniziato pulendo botti, travasando vino. C’è stato un periodo in cui ho avuto un rifiuto per questo lavoro ma, alla fine, sono arrivato a 26 anni a fare questo”.

Sebbene non abbia vigne di sua proprietà, collabora con contadini locali per ottenere uve di alta qualità, tra cui bianchetta, vermentino, coronata, tutte coltivate nella zona di Genova.

“Collaboriamo con alcuni contadini da 25 anni - continua Bruzzone - L’uva che prendiamo viene poi pigiata e vinificata nella nostra cantina e punto vendita a Bolzaneto”. 

Recentemente l’avventura nel centro storico genovese: 

“C’è la voglia di far vedere che cos’è Genova da questo punto di vista - spiega Bruzzone - La città è sempre stata molto legata al vino. Pensiamo anticamente con Madonna delle Vigne, una chiesa dell’anno 1000 che si trovava in mezzo ai vigneti”. 

L'azienda produce 9000 bottiglie all'anno e offre una varietà di vini della DOC Valpolcevera, con un'enfasi particolare sulla bianchetta genovese, un vitigno autoctono caratteristico. 

“Genova è una delle poche città dove si può produrre un vino DOC al suo interno, si chiama Coronata - ci racconta - Per circa dieci anni sono stato l’unico a produrre vino in Valpolcevera, poi è arrivato un ragazzo, che ha lavorato prima con me per poi mettersi in proprio, poi un altro ragazzo e ora c’è un imprenditore che sta facendo grandi investimenti.

Il punto più importante per il rilancio del settore resta la salvaguardia del territorio e la può fare solo chi vive in campagna, non la fa certamente chi lavora negli uffici.

La Valpolcevera in particolare era il vigneto della città. Non dimentichiamo che lì sono nati due vitigni autoctoni: la bianchetta e il bosco. Si tratta di vini molto semplici. Fa ovviamente piacere che ci sia una rivalutazione di questi vitigni e di questi vini. Da parte nostra c’è sempre la voglia di farli conoscere. Si spera sempre che i professionisti, i mescitori, possano proporre questi vini. Per fortuna a questo si aggiunge una maggiore attenzione al vino: chi viene in vacanza a Genova cerca il piatto tipico ma anche il vino del territorio”.

Marco Garibaldi

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