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Attualità | 02 novembre 2023, 19:38

La Marcia della Memoria a Genova: “Non sottovalutiamo gli episodi di antisemitismo” (Foto e Video)

Nel giorno del ricordo della deportazione ebraica, ecco al centro i recenti casi europei di antigiudaismo e i tragici eventi legati al conflitto israelo-palestinese

La Marcia della Memoria a Genova: “Non sottovalutiamo gli episodi di antisemitismo” (Foto e Video)

Centinaia di persone oggi pomeriggio si sono riunite in corteo in occasione dell'80° anniversario della deportazione degli ebrei di Genova.

Inevitabile una riflessione sui recenti sviluppi del conflitto tra Israele e Palestina: 

“La storia di Israele e della Palestina è complessa - dice Alberto Rizzerio del Centro culturale Primo Levi - È stata attraversata da tanti momenti tragici che hanno avuto in certi momenti delle possibilità di uscita che non sono state colte. Credo sia necessario trovare una logica diversa per riuscire a superare questa situazione. La soluzione a due stati forse è l’unica possibilità che ci è rimasta ”

L’evento, come ogni anno, è organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Genova e il Centro Culturale Primo Levi. La marcia è partita alle ore 16:30 dalla Sinagoga di Genova, terminando poi in Galleria Mazzini, lì dove 3 novembre 1943 venne arrestato il rabbino Emanuele Pacifici. 

In quel 3 novembre del 1943 le SS naziste arrestarono diversi ebrei genovesi nella Sinagoga di Genova e li deportarono successivamente nei campi di concentramento e sterminio. Complessivamente, sono 261 gli ebrei genovesi deportati, ma solo venti di loro sopravvissero.

“La Sinagoga dice molte cose della nostra identità - commenta il rabbino Giuseppe Momigliano - In questo momento in cui la memoria della tragedia si intreccia con i drammi del presente, non posso non fare un breve cenno al legame spirituale e ideale che l’ebraismo ha con la terra d’Israele. Un legame che si richiama ai luoghi in cui il popolo ebraico ha vissuto momenti essenziali della propria storia”. 

Sui recenti eventi di Israele e Gaza dice: 

“Preghiamo per la salvezza, per la liberazione degli ostaggi e per coloro che sono in sicurezza e non hanno colpe. Preghiamo per la pace di cui non conosciamo i tempi. La sinagoga è luogo di studio, della ricerca delle radici di antisemitismo e antigiudaismo. La gravità di certi episodi non può essere sottovalutata”.

Tra i presenti Raffaella Petraroli Luzzati, presidente della Comunità ebraica di Genova, Miryam Kraus, presidente dell'ANED di Genova e Giuseppe Momigliano, rabbino capo della Comunità ebraica di Genova.

“Oggi siamo qui per ricordare una delle pagine più buie della nostra storia - dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti intervenuto in Galleria Mazzini - E poche settimane fa, appena è accaduto quell’ignobile attacco alle popolazioni vicine alla striscia di Gaza da parte dei terroristi di Hamas, la prima cosa che abbiamo voluto fare è stata quella di manifestare tutta la solidarietà e vicinanza allo Stato di Israele e alle popolazioni colpite, attraverso lo schermo della Regione che spesso utilizziamo per messaggi importanti alla cittadinanza. Lo abbiamo fatto con un messaggio molto semplice, ‘Con Israele, con la democrazia’, perché in questi casi ogni distinguo o ragionamento laterale sarebbe mal posto. 

Oggi dobbiamo essere chiaramente, nettamente, in modo assoluto, senza se e senza ma con lo Stato di Israele e io suo diritto di difendersi. Ci sarà tempo e modo di analizzare la politica e fare ulteriori ragionamenti ma non oggi, perché non renderemmo onore neppure a questo nostro momento di raccoglimento e ricordo.

Oggi ricordiamo anni lontani che, decennio dopo decennio, speravamo tutti di non rivedere mai più e che talvolta invece vediamo rievocare anche in alcuni simboli della nostra civilissima Europa. Questo ci preoccupa ancora di più ed è la ragione per cui sono particolarmente colpito che a questa iniziativa vi siano rappresentanti di tutte le forze politiche, anche con visioni del mondo diverse e talvolta opposte, unite nella solidarietà in ricordo di quella storia, che deve farci costruire un futuro diverso e migliore”. 

Marco Garibaldi

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