Un ‘Arzarel’, un angelo dai tratti indefiniti, né maschile, né femminile, che diventa ‘traghettatore’ .
E’ la nuova opera dello street artist genovese Tiler, scelta da A.Se.F., l’azienda di Onoranze Funebri partecipata del Comune di Genova, per la nuova campagna pubblicitaria.
“L’arte di esserci. Sempre” è il messaggio che accompagna l’immagine, in un equilibrio che vuole mettere insieme la narrativa dell’artista e l’etica e i valori dell’azienda.
Il colore richiama il magenta, carattere del logo di A.Se.F., e si declina in diverse sfumature mentre protagonista dell’opera è la figura, seduta a braccia incrociate.
Per Maurizio Barabino e Franco Rossetti, rispettivamente amministratore unico e dirigente amministrativo della società, l’opera di Tiler presenta una narrativa portatrice di valori quali l’ambiente, la pace, il rispetto dei generi, l’infanzia, il recupero e la salvaguardia artistica e architettonica delle aree degradate della città, valori che si sposano con quelli dell’agenzia di onoranze funebri: “Crediamo che Tiler costituisca, oggi, uno dei più interessanti ed innovativi fenomeni artistici contemporanei nati in seno alla nostra città . La sua narrativa, sempre portatrice di valori, incrocia quella di A.Se.F., che poggia su una lunga storia e una grande etica professionale. L’azienda oggi guarda al futuro attraverso una lente caleidoscopica: A.Se.F. non fa solo funeraria di alta qualità, ma sostiene l’arte, lo sport, la cultura. A.Se.F. dialoga con la città, i suoi enti, le sue organizzazioni e società, pubbliche e private».
L’azienda può annoverare quarantaquattro convenzioni con grandi realtà genovesi, vanta numerosi progetti di sostegno e sviluppo in diversi ambiti sociali, artistici, culturali. Nuovi settori aziendali sono stati recentemente varati, nel pieno rispetto del pluralismo culturale e sociale.
«Crediamo che l’incontro con Tiler sia in linea con questa impostazione di azienda nella società e per la società – aggiungono Barabino e Rossetti – Siamo convinti che i nostri concittadini condividano con noi la necessità di uno slancio comune verso una società etica e impegnata. Auspichiamo che quest’opera d’arte possa entrare nell’immaginario collettivo, insieme ai valori che essa porta con sé, e che diventi iconica, per i genovesi».
A proposito della sua opera, l’artista spiega: “Azrael è l’angelo traghettatore, una figura trasversale a molte culture e religioni nel mondo. Nel mio incontro con l’azienda, ho cercato di avere un approccio profondamente laico ma, inevitabilmente, via via che la riflessione si faceva più profonda, sono finito nel trascendente. Chi mi conosce sa che negli anni, spesso, sono tornato sulla figura dell’angelo. Ma, forse, questa è la mia visione più completa, definita. Perché riconducibile al tema del trapasso e dell’aldilà. Non più materia e trascendente, ma solo trascendente”.