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Attualità | 26 ottobre 2023, 20:30

Viganotti, chi si rivede: il negozio si è rifatto il look

La storica bottega genovese ha riaperto i battenti dopo una accurata operazione di restyling

Viganotti, chi si rivede: il negozio si è rifatto il look

La coda fuori dal ‘negozio del cioccolato’, come lo chiamavamo da bambini, è uno dei ricordi più vividi dei giorni che precedono il Natale. La bottega storica Romeo Viganotti, nel cuore del centro storico, ha d’altronde un fascino che difficilmente lascia indifferenti: non importa l’età, non importa la passione per i dolci: il profumo che si respira aprendo la porta della bottega di vico dei Castagna è sempre inebriante. 

 

Lo storico laboratorio, nato nel 1866 da un’idea di Domenico Viganotti e diventato poi Bottega Storica di Genova, ha riaperto le porte dopo un periodo di chiusura necessario a compiere alcuni lavori di restauro ed efficientamento energetico. Il risultato, per chi si trova a varcare la soglia del negozio, sembra non aver scalfito i ricordi e il valore originale dei locali: sono rimaste le pareti rosa, le cementine genovesi, il bancone storico in legno.  

 

Sono stati sostituiti frigoriferi e infissi, coibentati ambienti, installati nuovi impianti che permettono di ridurre i consumi, senza però andare a impattare con il laboratorio storico.  

Qui, infatti, sono ancora in uso i macchinari di fine Ottocento, perfettamente funzionanti e operativi, con cui i ‘nuovi’ gestori del laboratorio, Eugenio Boccardo e il padre Alessandro, continuano a lavorare le materie prime creando il loro famosissimo cioccolato, che da tempo è conosciuto ben oltre i confini genovesi. Sono oltre 150, infatti, le tipologie presenti: impossibile non citare le Scorzette d’arancia, i Boeri, i Croccantini e le gocce di Rosolio, veri e propri cavalli di battaglia della produzione Viganotti che a Natale, e non solo, fanno sempre capolino sulle tavole imbandite a festa. Grazie al commercio online e al nuovo laboratorio creato nel cuneese, a Peveragno, inoltre, sempre più palati potranno essere soddisfatti dal cioccolato della tradizione. 

Una Bottega Storica a tutti gli effetti, ma gestita da un team molto giovane: “Il laboratorio è formato da tanti giovani tra i 20 e i 30 anni - spiega Boccardo -. Mi sento un traghettatore più che un custode della tradizione, siamo qui da 23 anni come famiglia e di fatto componiamo un pezzettino di questa storia. Le persone devono aver voglia di portare avanti una Bottega di questo tipo, ci vuole passione. Non è un’azienda come le altre”.

È proprio in questo stabilimento che viene gestita l’intera filiera di lavorazione secondo la filosofia del Bean to bar completo: le fave di cacao vengono selezionate e acquistate dai paesi produttori, on un occhio particolare anche alla sostenibilità economica e ambientale della filiera, per poi proseguire la lavorazione nello stabilimento piemontese fino a ottenere la massa di cacao con cui vengono poi realizzati i vari formati. Questo tipo di percorso viene portato avanti da pochissime cioccolaterie, anche per l’impegno costante che parte dalla selezione della materia prima fino ad arrivare al prodotto finito. 

Chiara Orsetti

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