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Attualità | 20 ottobre 2023, 18:15

La Rete Genovese davanti a Palazzo San Giorgio contro Bucci e Toti: “Abbiamo un’idea di città diversa” (Video)

Skymetro, funivia, forni crematori sono solo alcuni dei progetti criticati dalla rete di comitati e associazioni

La Rete Genovese davanti a Palazzo San Giorgio contro Bucci e Toti: “Abbiamo un’idea di città diversa” (Video)

La "Rete Genovese”, composta da 38 comitati, gruppi e associazioni attive da Ponente a Levante, ha organizzato un presidio davanti a Palazzo San Giorgio.

L'occasione è il convegno "Alfabeto del futuro" al quale hanno preso parte anche il sindaco di Genova, Marco Bucci, e il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. La Rete critica duramente i diversi progetti annunciati dalle giunte Toti e Bucci in programma in diversi quartieri della città.

La Rete Genovese sottolinea appunto la necessità di coinvolgere i cittadini nei processi decisionali sin dalla fase di ideazione dei progetti e di garantire trasparenza nelle informazioni relative alle iniziative in corso. La priorità dovrebbe essere data alla prevenzione e alla tutela del benessere delle persone, non solo agli aspetti economici. La tutela della salute, dell'ambiente e della qualità della vita della popolazione dovrebbe roessere al centro di ogni nuovo progetto. Ma, secondo comitati e associazioni oggi in piazza, non è così. 

“Abbiamo colto l’occasione di questo convegno dove parleranno di questi progetti che, a loro dire, miglioreranno Genova con tutta una serie di benefici - dice Raffaella Capponi del comitato di via Vecchia e strade limitrofe - Noi non siamo d’accordo però puntualmente non siamo ascoltati siamo sempre bollati come ‘comitati del no’. In realtà vogliamo solo parlare per proporre le nostre alternative. Secondo noi proposte che renderebbero la città migliore: alternative migliori, meno costose, che rispetterebbero di più l’ambiente e i cittadini perché abbiamo un’idea di città diversa.

Vogliamo una città vivibile e i loro progetti non crediamo possano renderla migliore di adesso, anzi. Al momento siamo 38 tra comitati, associazioni e vari gruppi. Ognuno porta avanti le sue battaglie però c’è un’unica costante per tutti: i progetti che interessano i diversi quartieri sono sempre stati calati dall’alto, senza una condivisione”.

Marco Garibaldi

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