Sono numerosissimi i commenti che abbiamo ricevuto in questi giorni dopo l’illustrazione del progetto dell'architetto genovese Riccardo Ruggiero con il nuovo volto di piazza Dante.
Il progetto, precisiamo non ancora preso in considerazione dal Comune, nasce dalla partecipazione dell’architetto a un concorso internazionale incentrato sulla rigenerazione di spazi pubblici tramite "urbanismo tattico". Questo approccio mira a migliorare la qualità degli spazi pubblici attraverso interventi temporanei e a basso costo, promuovendo soluzioni creative ed ecologicamente sostenibili. Ce lo ha ben illustrato lo stesso Ruggiero nei giorni scorsi (qui il link).
LE RISPOSTE DELL’ARCHITETTO
L’hanno chiesto in tanti, anche la pagina del Mugugno Genovese ha ironizzato sul tema, che fine faranno i circa 300 posti moto presenti ora nella piazza?
“Il progetto non essendo né definitivo, né un progetto esecutivo ma solo una proposta presentata ad un concorso, come già sottolineato in precedenza, al momento non prevede di dare una posizione precisa sulla quale collocare i parcheggi.
Posso però rassicurare tutti i cittadini che si sono interessati al fatto che le soluzioni non mancano. Per esempio ci sono delle gallerie sotterranee che attraversano piazza Dante e che arrivano addirittura fino a piazza Tommaseo. Queste gallerie permettono di ospitare largamente i parcheggi che ci sono ora in piazza Dante. Oppure si possono prevedere in altri luoghi, se non sono concepiti i sotterranei, che abbiano un’identità minore rispetto a piazza Dante.
È logico che tutto questo non possa prescindere ovviamente da una attenta e curata pianificazione a monte di questi interventi. Sarebbe a dir poco incoerente se noi volessimo agire nei confronti di piazza Dante per riattivarla a favore della cittadinanza ma, al contempo, non prevedessimo una soluzione corretta per il parcheggio andando così a sfavore della cittadinanza”.
Tra le altre critiche sollevate c’è quella del poco verde previsto nel progetto. Cosa risponde?
“Spero di essere stato esaustivo nel chiarimento precedente riguardo all’urbanismo tattico. Si tratta di interventi rapidi, temporanei e che richiedono investimenti molto bassi, di conseguenza l’intervento dell’aggiunta del verde avviene attraverso l’utilizzo di i vasi, di fioriere, di elementi facilmente smontabili che ci dà l’idea di quanto possa essere necessario il verde nell’area e, di conseguenza, intervenire poi quando sarà il momento definitivo”.
Tra i critici di questo progetto c’è anche il professor Bassetti che lo ha definito “un grosso disagio per tutta la cittadinanza”, che cosa si sente di rispondere?
“Non ho niente da dire in particolare al professore. Dato che è stato spiegato male il concetto che volevo trasmettere, probabilmente non aveva compreso fino in fondo. Posso solo dirgli di rivedersi questa intervista dove spero di aver risposto e fatto chiarezza sui suoi eventuali dubbi”.