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Cultura | 17 ottobre 2023, 11:05

Scrive una poesia per il nonno mancato, che ora diventa la sua primissima canzone

La storia di Gabriele Gard, sedici anni, ragazzo molto conosciuto e apprezzato nel Ponente genovese: “È stato il mio modo per superare la malinconia. Lui mi cantava sempre De André”

Scrive una poesia per il nonno mancato, che ora diventa la sua primissima canzone

Quando è mancato il nonno materno, al quale era affezionatissimo, un nipote sensibile, affettuoso, empatico ed estremamente gentile (di quella gentilezza ‘antica’ che si trova sempre meno ma che, quando s’incontra, piace e incanta sempre di più) si è chiuso nella cameretta di casa sua, ha preso carta e penna e ha scritto in una poesia quello che stava provando, tutti i pensieri che in quel momento gli attraversavano la testa.

Poi, è capitato che quelle parole s’incrociassero con un pianoforte, arrivato nella stessa cameretta poco tempo dopo. E così è nata la primissima canzone scritta da Gabriele Gard, un giovanissimo ragazzo molto conosciuto nel Ponente genovese che ha tutta la voglia, l’energia e indubbiamente anche il talento per poter sognare e andare anche oltre ai suoi sogni.

Il brano s’intitola ‘Per te’, è pubblicato su YouTube (si può ascoltare a questo linkhttps://youtu.be/AdEcZofkEOQ?feature=shared) e nei giorni scorsi ha già avuto moltissime visualizzazioni e altrettanti commenti positivi. Piace perché è profondo, perché è melodico ma non banale, perché è una carezza, perché è davvero una poesia trasportata in musica, una poesia scritta in un momento particolare della vita di un giovane.

“La musica mi è sempre piaciuta, sin da piccolo - racconta Gabriele Gard, che ha sedici anni, frequenta l’istituto agrario ‘Bernardo Marsano’ nella sua sede distaccata di Arenzano e gioca a calcio nel ruolo di punta al Serra Riccò - Diciamo che è una delle mie grandi passioni, insieme al calcio e alla danza. Anche qui, devo moltissimo a mio nonno”.

Si chiamava Aristodemo Piccardo, ma per tutti era Cesare: fondatore della ditta Piccardo di Arenzano che si occupa di materiali siderurgici, mentre la figlia Federica, mamma di Gabriele, è una nota e stimatissima commerciante pegliese.

“Mi cantava sempre i brani di De André, e io andavo dietro a lui. Così ho iniziato a interessarmi dei cantautori, che sono il mio genere preferito. Gli italiani su tutti: MengoniUltimoTiziano Ferro. Mi piace la musica melodica, mi piacciono le canzoni che comunicano emozioni e lo sanno fare nel profondo, ma senza mai urlare”.

Anche ‘Per te’ s’inserisce in questo genere: “Io l’ho scritta per il nonno, ma è una dedica che chiunque può rivolgere a chi meglio ritiene. È un pezzo che avevo scritto di getto, seguendo il flusso delle mie emozioni. Ora mi sono messo a studiare pianoforte da autodidatta, anche perché spero possano uscire altre buone canzoni”.

Gabriele ama “le parole che escono dal cuore, che sono le più genuine. Mi piacerebbe scrivere a quattro mani con altre persone. Soprattutto, ho tanta voglia di imparare. La musica potrebbe essere una mia strada. Ci proverò sicuramente”.

Intanto, il ragazzo si è iscritto a un corso di canto e sta pensando di proporsi per partecipare a uno dei talent musicali televisivi. “Ma non perdo di vista la scuola, ci mancherebbe. Per la musica ci vuole talento, e anche tanta fortuna. Come mi vedo nella vita? Anche una professione militare, ad esempio nell’Arma dei Carabinieri, non mi dispiacerebbe. Diciamo che sono giovane e ho ancora tante strade aperte”.

A calcio, Gabriele ha vestito i colori di tante società: “L’elenco è lunghissimo: PraeseOlimpicArenzanoMultedoLevanteVoltrese e ora Serra Riccò. Per un intervallo dal calcio, ho fatto danza presso lo studio Dyv Top di Pegli. Ho cambiato nello sport, anche nella scuola, ho passato qualche momento buio ma devo dire che la musica mi ha sempre tenuto su e mi ha sempre tirato fuori. Scrivere è stato un punto di sfogo, anche alla mia malinconia. Mi fa piacere quando le persone mi dicono che si sono emozionate sentendo ‘Per te’. Vuol dire che ho fatto centro. E lo devo, anche in questo caso, al nonno. È tutto grazie a lui”.

C’è un momento, nel pezzo, in cui Gabriele gli dice: “Da quando te ne sei andato, il desiderio è tornato, la voglia di riabbracciarti non è come quella degli altri, tu che per me eri un centro che senza te sto in isolamento”. Ma tutto finisce uscendo, con un inno alla vita: “Sai che in fondo non cambierò mai e tutto l’amore che c’è rimane qui dentro di me”. ‘Cesare’, che cantava De André e ora canterebbe suo nipote, avrebbe voluto così.

Alberto Bruzzone

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