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Attualità | 17 ottobre 2023, 13:39

Dove mettere gli abiti usati? Ecco i nuovi contenitori arancioni di Humana e Amiu (Video)

Al loro interno potranno essere introdotti abiti, scarpe, accessori e biancheria per la casa che verranno messi in vendita, destinati a progetti umanitari o riciclati

Dove mettere gli abiti usati? Ecco i nuovi contenitori arancioni di Humana e Amiu (Video)

Più di duecento contenitori arancioni destinati alla raccolta di abiti e scarpe usate hanno fatto capolino per le strade del Comune di Genova nelle ultime settimane. Il nuovo servizio, che va a sostituire la precedente gestione dello ‘Staccapanni’, è frutto della collaborazione tra Amiu Genova e Humana People to People Italia, un’organizzazione no profit che ha già fatto conoscere il proprio nome nel capoluogo ligure con la recente apertura del negozio di via San Vincenzo ‘Humana Vintage’

“Siamo felici di poter iniziare la raccolta su questo territorio - spiega Karina Bolin, presidentessa di Humana People to People Italia - Effettueremo la raccolta a Genova città e nei comuni limitrofi, poi selezioneremo i vestiti raccolti e ogni capo sarà destinato allo scopo più utile: il capo riutilizzabile verrà riutilizzato, mentre quelli usurati o non più validi diventeranno materiale riciclato. Humana ha sempre avuto un progetto solido per mandare vestiti in Africa controllando che ogni capo sia utilizzabile. Senza gli abiti usati da noi esportati tante persone non avrebbero potuto vestirsi, perché non hanno le risorse per comprare nuovi capi di abbigliamento”. 

La finalità sociale delle attività Humana è stata messa in evidenza dalla presidentessa: “L’utile è sempre destinato a scopi sociali, e questo per noi è fondamentale perché siamo nati per questo. Facciamo appello alle persone di prendersi cura dei vestiti, di portarli nei contenitori e di aver cura dei contenitori stessi”. 

All’interno degli appositi ‘bidoni’ si possono introdurre scarpe, vestiti, biancheria per la casa, tutto ciò che è tessile e accessori, che verranno poi selezionati dagli otto dipendenti genovesi di Humana e destinati agli scopi più opportuni. 

Giovanni Battista Raggi, presidente di Amiu, commenta con entusiasmo la nascita dell’iniziativa: “Il servizio sarà disponibile su tutto il territorio di Genova e sul genovesato, una collaborazione profonda per i prossimi anni per far sì che la fibra tessile possa essere recuperata e riutilizzata. Alcuni capi saranno messi in vendita nei negozi, ma nel caso non ci fossero le condizioni si può recuperare la fibra primaria che può essere utile per creare nuovi tessuti”.

Rispetto alla precedente gestione, il criterio resta lo stesso: recuperare la maggior quantità di fibre possibili. “Humana ha partecipato al concorso e ha fatto l’offerta migliore dal punto di vista complessivo, ed è stata scelta in base a questi criteri. Il contratto è stato firmato per 3 anni più 18 mesi”. 

“Tanti commercianti mi hanno chiesto informazioni su quando verranno posizionati i contenitori nei loro quartieri: la cultura del riuso e del riciclo è più attiva che mai. L’amministrazione vuole lavorare per far sì che sempre più possa esistere questa cultura”, commenta l’assessora al Commercio del Comune di Genova Paola Bordilli.

I primi contenitori sono stati posizionati lo scorso mese da Humana nei comuni della Città Metropolitana: Cogoleto, Arenzano, Ceranesi, Campomorone, Mignanego, Serra Riccò, Busalla, Ronco Scrivia, Isola del Cantone, Propata, Rondanina, Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Rovegno, Sant’Olcese, Montoggio, Tiglieto, Mele, Davagna e Recco. Contestualmente Amiu ha avviato una nuova campagna di comunicazione attraverso la distribuzione nelle cassette postali di volantini dedicati a questo tipo di raccolta differenziata.

L’installazione dei contenitori proseguirà nelle prossime settimane nei diversi quartieri di Genova e nei rimanenti comuni dell’area metropolitana dove Amiu svolge i suoi servizi ambientali. 

Ricordiamo che alcuni comuni come Propata, Rondanina, Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Rovegno, Mele e Tiglieto usufruiranno per la prima volta di questo servizio legato a questa filiera della raccolta differenziata. Obbligatoria in Italia dal 1° gennaio 2022, in base al decreto legislativo n. 116 del 3 settembre 2020, che recepisce in anticipo le direttive europee in materia di economia circolare anticipando la normativa europea che prevede l’attivazione della raccolta separata di questo tipo di rifiuto a partire dal 2025.

Chiara Orsetti

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