Con circa 13800 iscritti, il gruppo Facebook Mugugni del Comune di Chiavari è uno dei più significativi spazi online dedicati al confronto tra cittadini per discutere delle problematiche della zona. Inquinamento, sporcizia, parcheggi e traffico sono solo alcune delle tematiche trattate dagli utenti, che cercando sui social un modo per confrontarsi con i concittadini e denunciare le situazioni di disagio e difficoltà della zona. I classici mugugni alla genovese sono stati però messi sotto lente d’ingrandimento dall’amministrazione comunale, che stando a quanto raccontato dagli amministratori della pagina ha querelato alcuni membri del gruppo per presunte diffamazioni. “Negli ultimi tempi, il nostro gruppo di discussione, confronto e, talvolta, di legittimo sfogo, è stato sottoposto a un controllo minuzioso e, a nostro avviso, non del tutto equo - scrivono dal gruppo -. Nonostante il nostro continuo e scrupoloso impegno per garantire che il dialogo all'interno di questo spazio rimanesse nel rispetto delle regole e della legalità, ci troviamo ora ad affrontare delle sfide legali che non solo ci sembrano ingiustificate, ma che stanno anche minando la nostra tranquillità personale e professionale.
Tutti i moderatori, che hanno sempre operato con integrità e trasparenza, sono stati coinvolti dall'amministrazione comunale in querele per presunte diffamazioni da parte di alcuni membri del gruppo. Questo, permetteteci di sottolinearlo, nonostante la nostra costante vigilanza nel moderare i contenuti e nel promuovere un dialogo aperto ma sempre rispettoso”.
Non solo: altre querele sarebbero in arrivo, stando alle informazioni ricevute da alcuni membri del gruppo. Per questo motivo, gli amministratori hanno deciso di “mettere temporaneamente in pausa il gruppo dei Mugugni di Chiavari. Questa scelta non è facile e non riflette una mancanza di dedizione verso questa comunità, che conta più di 13.000 iscritti, ma è una decisione presa per tutelarci da ulteriori pressioni e da uno stress che sta diventando insostenibile”.
La scelta sembra essere necessaria per salvaguardare chi dedica tempo ed energie per rendere lo spazio fruibile e aperto al confronto. Si parla di pausa temporanea e non di chiusura, e l’intenzione di trovare una soluzione è salda: “Vogliamo essere chiari: questa pausa non significa la fine del nostro impegno o del dialogo che abbiamo costruito insieme. Siamo disponibili a discutere e a confrontarci con chiunque desideri approfondire la situazione o proporre soluzioni. Nel frattempo, valuteremo tutte le opzioni a nostra disposizione e faremo tutto il possibile per garantire che i Mugugni del comune di Chiavari possa tornare ad essere uno spazio di confronto libero e aperto nel più breve tempo possibile.
Vi chiediamo di mantenere la passione e l'interesse che avete sempre dimostrato. La vostra voce è importante, oggi più che mai, e siamo determinati a trovare una via per continuare a farla sentire”.
Nel pomeriggio, è arrivata la replica da parte del sindaco di Chiavari, Federico Messuti: "Mi rivolgo ai moderatori dei Mugugni del Comune di Chiavari chiedendo loro di riprendere l’attività e di svolgerla con la dovuta attenzione e serietà che per tanti anni hanno contraddistinto questo spazio virtuale".
Il primo cittadino precisa: "Sono consapevole della fatica e del continuo rischio di essere denunciati penalmente per diffamazione, rischio a cui sono sottoposti tutti i giornalisti e chi quotidianamente gestisce i mezzi di comunicazione. La libertà del singolo finisce dove inizia quella degli altri: questo è un principio cardine della democrazia. L’amministrazione di Chiavari non è pertanto responsabile della decisione presa in autonomia da chi gestisce i Mugugni. Nessuno ha mai voluto impedire ai moderatori di far il loro lavoro e nessuno ha mai chiesto la chiusura del gruppo, ma invito i cittadini a utilizzare i canali messi a disposizione dal Comune per segnalazioni, lamentele o suggerimenti, contattando gli uffici o prendendo direttamente un appuntamento con me. Sono sempre disponibile ad ascoltare e a ricevere chiunque".