Una passione per le stelle nata sin dall’infanzia quella di Erika Nokousokhan, una passione che diventa travolgente quando si scambiano due parole con la giovanissima divulgatrice volontaria dell’Osservatorio Astronomico di Genova.
Sì, perché Nokousokhan ha appena 14 anni e questo, probabilmente, fa di lei la più giovane astronoma d’Italia.
Nata in Iran, cinque anni fa Erika si è trasferita in Italia con la famiglia e ha trovato casa a Busalla. Ma l’avventura nel mondo della divulgazione è iniziata con l’esperienza all’osservatorio del Monte Gazzo, a Sestri Ponente.
“Volevo avvicinarmi all’astronomia amatoriale - racconta la divulgatrice - quindi lavorare con gli strumenti e fare qualcosa di pratico. Così ho cercato su internet dove fosse l’osservatorio di Genova e ho visto l’evento di Sestri Ponente. Ho deciso di andarci di persona e ho scoperto che avrei potuto fare il corso dell’Università Popolare. Ed eccomi qui”.
L’amore per l’osservazione del cielo è nato in Erika quando aveva appena sette anni: “Leggevo tanti libri. Un giorno i miei genitori mi hanno regalato un libro di astronomia e ho iniziato ad appassionarmi. Per un periodo l’ho abbandonata perché mi ero fissata con l’ingegneria, poi sono tornata sui miei passi”.
Tra le attività che Nokousokhan porta avanti all’osservatorio, buona parte è legata alla divulgazione, come lei stessa spiega: “Mi piace parlare della bellezza dell’astronomia, raccontarla agli altri e magari fan nascere in loro la mia stessa passione. Questa è la parte migliore delle cose che faccio all’osservatorio”.
Ma non c’è il solo osservatorio nel quotidiano della giovane, che vanta già la pubblicazione di tre libri: “Sono tutti scritti in persiano. Il primo tratta di astronomia, si intitola ‘La piccola famiglia’ e racconto il sistema solare che ho immaginato come una famiglia, appunto. Lo spiego in modo semplice, perché possa essere capito da tutti. Il secondo libro tratta di storia, materia che mi piace tantissimo e penso che si possa imparare molto dal passato. Si parla del periodo delle due Guerre Mondiali. Il terzo, invece, è un libro di italiano. Insegno la lingua ai persiani che vogliono trasferirsi in Italia, capisco che cosa vuol dire e con questo libro li aiuto”.
Quest’anno a Busalla, in occasione del Festival dello Spazio, Erika ha vissuto un momento speciale quando ha incontrato Franco Malerba, primo astronauta italiano nato proprio a Busalla, e Anthea Comellini, ingegnera aerospaziale dell’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) e astronauta. Un incontro emozionante che ha trasmesso alla 14enne l’ispirazione per proseguire nei suoi studi e nelle sue attività.
Quando le si chiede che lavoro sogna di fare da grande, Erika non ha dubbi: “L’astronauta”.