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Municipio Centro Est | 09 ottobre 2023, 14:01

Funivia del Lagaccio, la guerra dei render (Foto)

I comitati: "sarà una devastazione". Il Comune: "Progetto più leggero". Assenti in commissione Regione e Soprintendenza

Funivia del Lagaccio, la guerra dei render (Foto)

Si è da poco conclusa la Commissione Consiliare dedicata alla funivia che collegherà la Stazione Marittima a Forte Begato con fermata intermedia al Lagaccio in cui, alla presenza del vice Sindaco Pietro Piciocchi e dei tecnici della ditta appaltatrice dell’opera (Collini-Doppelmayr) sono state ribadite le migliorie che tale costruzione apporterà al quartiere, migliorandone la vivibilità. Assenti, nonostante siano state invitate a partecipare, Regione Liguria e Soprintendenza. 

Il comitato Con i piedi per terra, da sempre contrario alla realizzazione dell’infrastruttura, ha nuovamente mostrato le immagini di come diventerà il quartiere una volta che i lavori saranno terminati: un render realizzato da esperti incaricati dallo stesso gruppo cittadino per evidenziare come le parole dell’amministrazione “non corrispondano ai fatti.

Obiettivo delle immagini, proiettate durante la Commissione, quella di mostrare come in realtà i tralicci saranno di grande impatto sul quartiere, “una vallata in cui vivono oltre 40.000 persone”. 

I render che i nostri esperti hanno rielaborato a partire dai dati e dai documenti ufficiali di progetto, che come gruppo Con i piedi per terra abbiamo raccolto e studiato, parlano chiaro: la funivia sarà un eco-mostro - scrivono dal Comitato -. Che i tralicci siano sopra le nostre teste o davanti ai nostri balconi e che le cabine scorrano avanti e indietro davanti alle nostre finestre, è innegabile il forte impatto non solo visivo, ma anche di sicurezza in un territorio fragile, ed economico rispetto al valore delle case, per le quali non è previsto alcun tipo di indennizzo".

La soluzione proposta è sempre quella di valutare un’alternativa, meno impattante e più sicura secondo il gruppo cittadino: “Invece di spendere 40,5 milioni di euro - il 60% dell’intero finanziamento disponibile - per costruire un’opera ex novo, sarebbe sufficiente potenziare le linee di trasporto già esistenti, Cremagliera Principe-Granarolo in primis. Un modo per contenere i costi e quindi concentrare le risorse sulla riqualificazione dei forti - che dagli iniziali 10 sono passati a 5 quelli che saranno effettivamente oggetto di interventi -, ma anche per ridurre l’impatto sul territorio e sugli abitanti. 

Una soluzione all’apparenza semplice ma sempre scartata dall’Amministrazione, più concentrata sull’incrementare i flussi turistici per rendere appetibile ai privati, magari grandi gruppi immobiliari, la presa in carico dei forti per farne strutture ricettive di lusso e ristoranti panoramici. Beni pubblici al servizio di interessi, e guadagni, privati”. 

Chiara Orsetti

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