Cresce la protesta dei genitori degli alunni della scuola elementare Perasso, dell’Istituto Comprensivo San Martino-Borgoratti che, a tre settimane dall’inizio delle lezioni, lamentano la mancanza dei docenti di sostegno con la conseguente riduzione dell’orario delle lezioni.
Stamattina la denuncia, arrivata con un mail bombing verso gli uffici regionali e comunali, in cui si lamenta l’assoluta mancanza di comunicazione.
“A ormai 21 giorni dall’inizio dell’anno scolastico - si legge nella mail - gli alunni delle classi elementari si ritrovano ancora a frequentare la scuola con orario ridotto 8:15 /14:00. Come riportato nella circolare, la motivazione parrebbe essere, alla data del 2 ottobre, la carenza del personale docente, ed in particolare quello dedicato al sostegno.
Questa situazione che persiste tutt’ora (5 ottobre 2023), arreca un danno incredibile ai bambini con disabilità ed alle loro famiglie, oltre che a tutti gli alunni frequentanti il plesso.
Si tiene a sottolineare, ovviamente, che la scuola non può e non viene considerata assolutamente come una sorta di parcheggio, ma il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione Italiana e tale diritto deve essere garantito ad ogni singolo alunno. In questa particolare circostanza, invece, sembrerebbero esistere scuole di serie A e di serie B, essendo tutti noi perfettamente al corrente che diversi Istituti, tra l’altro non molto lontani dalla scuola dei nostri figli, abbiano già ottenuto l’orario completo fin dalla data di lunedì 24 settembre!
A oggi non è ancora pervenuta nessuna comunicazione da parte della scuola in merito ad un eventuale inizio dell’orario prolungato, nemmeno a far data da lunedì 9 ottobre. Senza contare che la mancanza di informazioni è aggravata anche dal fatto che il numero telefonico 01083311 (corrispondente all’Ufficio Scolastico preposto) risulterebbe staccato mentre al numero telefonico 0108331203 (corrispondente all’URP) non risponde praticamente nessuno da giorni”.
Ancora: “Chiediamo, per tanto, di poter ottenere un chiarimento da parte della scuola nel comunicare le effettive e reali motivazioni di questo ritardo e nel sopperire, nei tempi più rapidi possibili, a questa incresciosa situazione (che, secondo quanto ci è stato reso noto, persisterebbe almeno dal 2018, con ritardi ripetuti ogni anno in merito all’inizio dell’orario completo, con svariate motivazioni sempre diverse)”.