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Politica | 04 ottobre 2023, 07:32

Stefano Balleari: "In Europa per dare voce alla Liguria, la sentenza di Catania? I giudici non facciano politica" (VIDEO)

Migranti, giustizia, rigassificatore e crisi aziendali. Numerosi i temi trattati nell'intervista con il capogruppo di FDI, futuro candidato alle europee

Stefano Balleari: "In Europa per dare voce alla Liguria, la sentenza di Catania? I giudici non facciano politica" (VIDEO)

"Mi candido in Europa per dare voce alla Liguria". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Stefano Balleari, in un'intervista rilasciata a La Voce di Genova nel corso della trasmissione 'La Voce di'.

Numerosi i temi trattati, dall'Europa al tema migranti, passando per il rigassificatore, tema che ha spaccato la maggioranza a Savona, tanto che, rivela il capogruppo: "Li ho chiamati, avevano capito poco".



Lei sarà il primo candidato ligure, per ora, alle prossime europee. Come mai questa scelta?

E' una scelta che nasce ovviamente da Roma, con un occhio particolare al nostro territorio. Nel passato alle scorse europee non abbiamo espresso in Liguria nessun candidato, pertanto c'è questo desiderio di rendere la Liguria più vicina all'Europa, per tanti temi che sono significativi. Genova, per esempio è il porto più importante del Mediterraneo, il porto dell'Europa perché è il porto del nord Italia, ma possiamo definire il nostro il mare della Svizzera, dobbiamo essere più competitivi. Pertanto una posizione della nostra Liguria rappresentata a Bruxelles e a Strasburgo è particolarmente significativa. Aggiungo che noi cerchiamo di ottenere un grande risultato da queste elezioni europee, che sono le decime da quando si vota per l'Europa, ma queste hanno un valore particolare perché speriamo di poter invertire il cambiamento a livello europeo con un governo di centrodestra anche a livello europeo, perché abbiamo bisogno per alcuni temi che sono all'ordine del giorno, come l'immigrazione, dell'Europa. La nostra premier, Giorgia Meloni, che sta facendo un lavoro incredibile da questo punto di vista, cerca di posizionare la nostra nazione a livello internazionale in una determinata maniera, e ha fatto tanto perché a volte è più facile affrontare le cose in maniera più populista, ma Giorgia Meloni ha cercato di affrontare i temi all'interno di quello che possono essere le competenze del parlamento europeo; inizialmente c'erano i gufi che dicevano ceh non avremmo avuto più rilevanza in Europa, invece sembra che la posizione del nostro paese sia rinsaldata e parliamo del tema migranti con la visita recente della Von Der Leyen a Lampedusa, al di là di quello che è stato un momento di confusione per quanto riguarda la Francia con Macron, sul fatto che anche lui adesso ha capito l'importanza di lavorare tutti insieme, stiamo cercando di lavorare anche con la Germania, perché determinate scelte che vengono fatte da Scholz vanno calate in una realtà diversa. Io ho sentito, ed è stato notevole il discorso che Giorgia Meloni ha fatto all'ONU poco tempo fa, per far capire che il tema dei migranti non è un tema italiano, lo è perché siamo la costa più vicina al luogo in cui si imbarcano, ma è europeo e addirittura mondiale. Dobbiamo cercare di lavorare tutti insieme per cercare di affrontare quello che io non definisco un problema, ma dobbiamo cercare di affrontarlo in una maniera assoluta. Il tema portato avanti fino adesso è quello del 'Piano Mattei', cioè aiutiamo i migranti a non partire perché li aiutiamo nel loro territorio”.

Giorgia Meloni ha fatto un accordo con la Tunisia. Secondo lei è giusto o perfettibile?

Sicuramente è giusto, poi credo che a livello europeo sia stato un po' modificato rispetto ai desiderata, soprattutto le parti concordate. Tanto è vero che il premier tunisino non ha voluto ricevere la prima tranche che gli era stata consegnata perché non rispettava i parametri di cui si era parlato nel passato”.

Come Fratelli d'Italia lavorereste per un dialogo con gli altri stati europei? Come vi ponente con gli stati più conservatori come la Polonia?

Secondo me sono temi da affrontare tutti insieme. Non possiamo affrontare il tema con Polonia e Ungheria, ma dobbiamo affrontarli come Europa unita, di cui si parla tanto, ma al di là della moneta unica nel nostro paese ci sono dei pensieri che dovremmo cercare. A volte si finisce con il pensare che l'Europa serva soltanto a misurare la dimensione dei gamberetti, questo è sbagliato. Si devono fare politiche di tipo economico, ma anche sulla migrazione perché le ricadute economiche sono notevoli”.

Per quanto riguarda i CPR se ne discute anche in Liguria. Nei giorni il ministro dell'Interno Piantedosi ha detto 'No a Ventimiglia', ma si farà in Liguria. Secondo lei qual è la posizione del governo?

Io leggo più o meno tutti i giorni il giornale e leggo cose che sono anche contraddittorie perché il ministro parla direttamente con i prefetti e stabilisce dove farli. Stamattina hanno detto che in Liguria non va fatto, però allo stesso tempo hanno detto che non c'è stata la partecipazione con la provincia di Savona. Le cose sono due: o si fa con la partecipazione ed evidentemente si è d'accordo, ma se non si è d'accordo bisogna dirlo, il tema è abbastanza complesso. Delle due l'una, o si è d'accordo e allora capiamo qual è l'ubicazione migliore. Io sono d'accordo con Piantedosi sul fatto che Ventimiglia non lo sia perché siamo a ridosso del confine, però nel nostro territorio, che è complesso perché è stretto tra mare e monti, dovremo trovare una posizione. Qua purtroppo molto spesso vige come per altre cose, l'effetto 'Nimby', mi va benissimo tutto, ma non nel mio giardino, allora cerchiamo di capire le cose perché se uno dice che non vuole prendere i migranti è uno scellerato, ma nel contempo le opposizioni fanno di tutto perché arrivino i migranti. Bisogna che ci chiariamo una volta per tutte sulla posizione che vogliono prendere, la nostra è chiara e credo sia sotto gli occhi di tutti”.

Meloni ha attaccato una giudice di Catania, lei condivide questo attacco?

Come non condividere un'ovvietà del genere. Io devo dire intanto che la settimana scorsa c'è stata una riunione dei magistrati della sinistra riformista, dove in prima fila da una parte c'era Conte e dall'altra Schlein. Io credo che i magistrati, proprio per la terzietà di cui si dice sempre, farebbero meglio a tenersi lontano altrimenti avrebbero dovuto essere invitati anche ministri o altri presidenti di partito. Invece erano presenti solo loro”.

Si può parlare di politicizzazione della magistratura?

Se un magistrato analizza una situazione e vede che una persona deve essere rimpatriata perché è stabilito che lo sia, non può decidere diversamente. Secondo me la scelta che viene fatta a livello di governo viene disattesa in maniera più assoluta e allora si mette in gioco il discorso di democrazia che non va mai messo in discussione”.

Parliamo di industria. A Genova ci sono Ansaldo ed ex Ilva, ci sono state alcune manifestazioni, qual è la linea che deve seguire il governo?

E' una linea che è stata già iniziata nel passato: partecipare, dare i denari che però dovrebbero essere finalizzati a investimenti e non a ripianare i debiti perché dovremmo cercare di avere, come quando ci sono le amministrazioni straordinarie delle grandi imprese in crisi o altre procedure di tipo concorsuali – e non è questo il caso – bisogna affrontare le crisi cercando di capire che i debiti vanno eliminati in una certa maniera, ma soprattutto facendo un programma di investimenti, cosa che non è avvenuta per tanto e io ritengo che su questo si debba continuare a lavorare per ottenere dei risultati per l'industria, ma soprattutto per i dipendenti”.

Si parlava anche di una possibile convocazione di un consiglio regionale monotematico su questo argomento. Voterebbe a favore?

Io non sono un appassionato dei consigli monotematici perché secondo me le persone che li convocano normalmente parlano per una quantità di tempo incredibile, si raccontano una serie di cose, col piacere di starsi ad ascoltare. Mi sembra che non portino a grandi risultati. Diverso è fare un'audizione, magari piuttosto lunga con le parti sindacali e organizzare un ordine del giorno da portare direttamente a Roma nelle sedi ministeriali per ottenere risposte. Mi sembra che sia più efficace perché abbiamo fatto ancora dei consigli monotematici recentemente, anche quello sul rigassificatore. Sinceramente ho sentito dire tante cose che era quasi imbarazzante stare in aula per sei ore perché tutti ripetevano le stesse cose, quando non erano realtà. Ciascuno fa la propria parte, l'opposizione fa l'opposizione, la maggioranza fa la maggioranza, però ritengo che ci sarebbe da occuparsi di temi che portino a dei risultati sicuramente migliori anche a livello regionale e non che perdere tempo per una seduta monotematica che non porta a nessun tipo di risultato”.

La settimana scorsa c'è stato il consiglio sul rigassificatore. Le elenco tre possibili criticità sollevate da chi ha manifestato contro il progetto: non è necessario al fabbisogno energetico, la vicinanza alla costa e poi la piana agricola a Quiliano sarebbe distrutta. Cosa risponde?

Io dico sempre che non si deve fare del terrorismo e su questa operazione ne è stato fatto a scopi politici-elettorali. C'è una procedura diversa da quella che è stata fatta a Piombino perché prima era emergenziale e adesso non lo è, perciò ha un percorso che prevede il parere di 59 organi, e se 59 organi esprimono un giudizio o li mettiamo in discussione, ma a questo punto mettiamo in discussione un mare di cose, abbiamo fatto una richiesta specifica a Snam di poter variare il percorso per quanto riguarda la costa e la vallate per proteggere le albicocche, e bisognerà sentire cosa rispondono. Che non ci sia la necessità, penso che se lo scorso anno non avessimo avuto il gasdotto in Puglia che ci ha portato il gas dall'Arzebaijan... la situazione era emergenziale perché c'era una bolla speculativa, ma bisogna stare attenti su queste cose e comunque il gas serve e l'ubicazione è fatta davanti a Savona perché andrebbe a ricoprire una parte del territorio che comprende Liguria, Piemonte e Lombardia, ovvero la parte più produttiva del paese, a cui andremmo a dare dei risultati. Non vorrei che chi ha manifestato in spiaggia manifestasse questo inverno con i cappotti perché hanno freddo in casa. Sul fatto di energie alternative al gas, non dimentichiamo che paleoliche e fotovoltaico vengono prevalentemente prodotti in Cina dove hanno una produzione basata sul carbone, pertanto di fronte a una purezza del nostro pensiero sulle paleoliche che evocano momenti straordinari di grande energia verde abbiamo un paese che produce a carbone e pertanto inquina tantissimo. Anche in quel caso non abbiamo il problema ma lo lasciamo agli altri: cerchiamo di essere corretti e vedere le cose in una determinata maniera per affrontarle con serietà”.

A livello politico il centrodestra si è spaccato almeno a Savona dove alcuni hanno votato contro il rigassificatore.

Anche alcuni consiglieri di Fdi perché non hanno capito, hanno vissuto un momento di terrore perché quando si dice che è una bomba si sono spaventati – e questo vale per tutti i partiti – avrebbero perso consensi su base territoriale. Io non sono uno che per un voto prendo decisioni piuttosto che altre avrei preferito che si informassero e prendessero decisioni non a fini meramente elettorali. Cosa che è avvenuta in tal senso”.

Ha sentito questi consiglieri?

Non posso dirle quello che gli ho detto, certo non ho usato le parole garbate che sto usando con lei, gli ho detto che avevano capito poco”.

Sono tornati sui loro passi?

Hanno capito che la situazione non era così pericolosa. Hanno fatto una lettura di questo problema come se scoppiasse il mondo. In rada a Savona, cioè a Vado ci sono navi che trasportano materiali ben più pericolosi del gas e nessuno ha mai detto nulla. Sul fatto che possa deturpare a livello turistico, la Puglia è una regione che ha avuto un incremento importante da un po' di anni a questa parte. Non mi sembra che a Portovenere ci siano problemi legati al rigassificatore. Io dico fidiamoci di quello che dicono gli organi competenti”.

Passiamo alla sanità che è un argomento importante per quanto riguarda la Regione. Liste d'attesa: un dato dell'ultimo rapporto del Centro per la Ricerca Economica Applicata dice che in Liguria nel 2022 è stato recuperato solo il 14 per cento delle prestazioni saltate per la pandemia. Siamo all'ultimo posto. La regione ha lavorato bene?

Tutto è sicuramente perfettibile, lo dico sinceramente. Le liste d'attesa mi vengono segnalate, le conosco perfettamente ed effettivamente sono importanti. Determinate scelte fatte sono state cavalcate politicamente perché tutti pensavano che con i fondi Pnrr si potesse fare chissà cosa, ma in realtà non si possono utilizzare per pagare i lavoratori, ma per fare investimenti, ma farli senza il personale è un grosso problema perché se mancano medici, infermieri e oss non è che anche con un ospedale straordinario si riesca a limitare le liste d'attesa. È stato scelto di fare lavorare le cooperative, ma non vanno bene perché non conoscono le criticità dell'ospedale, è stato detto facciamo un accordo con i privati per smaltire le liste d'attesa, magari su determinate patologie o su determinati tipi di esami. Poi secondo me dovremmo andare a lavorare e su questo ho perfetta sintonia con l'assessore Gratarola, anche sulla cultura delle persone. Io ho diversi amici medici, il mio più caro amico è un medico di famiglia, che spesso mi dice che i suoi pazienti gli chiedono una risonanza magnetica, lui prova a proporgli di fare una radiografia, ma questo vuole una risonanza, anche se non ne ha bisogno. Lui gliela prescrive, si crea una coda occupando il posto di uno che ne avrebbe necessità. Anche su questo bisognerebbe fare un po' di cultura delle persone che dovrebbero farsi guidare dai medici per scegliere gli esami che devono fare, perché questo crea un vulnus, perché faccio fare una risonanza a uno che non ne ha bisogno e a un altro che ne avrebbe bisogno la faccio fare più avanti. Su questo ragionamento che è una cultura generale, sulle spiegazioni date ai cittadini, ma dico anche ai medici di base che devono informare i cittadini, forse potremmo ottenere dei risultati diversi”.

Secondo lei è necessario investire quindi più sul personale che sulle strutture?

Le strutture sono vetuste sulle quali nessuno ha mai investito nel passato perché non c'erano i fondi a livello regionale e adesso con il Pnrr arriveranno dei fondi sulle strutture, ma il tema particolarmente significativo è quello sul personale perché se mancano i medici possono avere un reparto straordinario con i macchinari più nuovi e sofisticati, ma se non ho la persona che me lo fa funzionare è senza risultato. Su questo si deve lavorare, non sulla liberalizzazione del numero chiuso, che non darebbe risultati immediati. Se togliessi oggi il numero chiuso avrei risultati tra dieci anni, dobbiamo cercare di risolvere la situazione a breve termine, con dei bandi o anche offrendo di più ai medici a livello di contrattazione perché per esempio i bandi che fa il San Martino per i medici di urgenza vanno deserti, e vanno deserti perché un tempo uno poteva fare il medico di urgenza con svariate specialità, adesso le specialità per fare il medico di urgenza sono limitate; il che non permette di fare una seconda attività, se io sono un medico con la specializzazione in medicina di urgenza, al di là di lavorare al pronto soccorso, non posso svolgere alcun tipo di altra attività. Dobbiamo cercare di dare premialità a chi si iscrive a queste specialità perché sono fondamentali per la nostra sanità”.

Francesco Li Noce, Marco Garibaldi


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