Non è solo la Fiom a mettere in discussione l'accordo di programma del 2005 sull'ex Ilva, ma dello stesso parere sono anche il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci, che oggi hanno preso parte all'incontro con i sindacati confederali sul futuro di Acciaierie d'Italia.
“Durante l'incontro di oggi - hanno detto Toti e Bucci - abbiamo condiviso il fatto che l'acciaio è fondamentale per Genova, che da troppi anni attende risposte sul futuro di questa azienda e sui necessari investimenti previsti e ad oggi disattesi. Per la prima volta abbiamo condiviso con le delegazioni sindacali che o questa azienda riparte e viene rilanciata con i livelli occupazionali promessi e accettabili o quell'accordo di programma che regge l'industria dell'acciaio a Genova non ha più senso di esistere così come è oggi. Nei prossimi mesi sapremo se ci sarà questa prospettiva di ripartenza che tutti auspichiamo o se dovremo percorrere altre strade”. All'incontro hanno partecipato anche l’assessore al Lavoro Augusto Sartori, con le rappresentanze dell'ex Ilva, oggi Acciaierie d'Italia. Presenti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Liguria, segretari generali di Fiom, Fim e Uilm Genova e Liguria, coordinatori RSU Fiom, Fim, Uilm e Usb dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Cornigliano.
“Nel frattempo – continua Toti - dal Governo mi è stato assicurato che l’intenzione è quella di proseguire con il piano industriale già tracciato e di utilizzare ulteriori fondi, quelli legati a REPowerEu e al Pnrr, per portare avanti gli investimenti strategici, dalla decarbonizzazione alla transizione verso l’elettrico, e che sono in corso riunioni tra il ministero dello Sviluppo Economico e il gruppo Mittal per chiarire quali sono le determinazioni dell’azienda per arrivare al definitivo assetto del comparto. Come Regione e Comune chiederemo un nuovo incontro per capire i tempi e i modi di questo percorso e se, alla luce delle rimodulazioni degli investimenti, il piano industriale sia da ritenersi ancora attuale”.