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Politica | 04 ottobre 2023, 15:55

Caso Lorenza Rosso, l'opposizione non si arrende: "Pretendiamo trasparenza (e le dimissioni dell'assessora)"

Gli esponenti della minoranza chiedono chiarimenti sul caso che vede coinvolti i terreni in cui erano stati predisposti container per accoglienza di minori non accompagnati

Caso Lorenza Rosso, l'opposizione non si arrende: "Pretendiamo trasparenza (e le dimissioni dell'assessora)"

Di fronte agli avvenimenti di ieri, è dovere della minoranza chiedere risposte”. Inizia così la conferenza stampa organizzata dal gruppo di minoranza in consiglio comunale (Pd, Lista Rossoverde, gruppo Misto, Movimento 5 Stelle) che torna a gran voce a pretendere chiarezza e a invitare l’assessora Lorenza Rosso a rassegnare le dimissioni. 

Dopo il consiglio comunale di ieri, martedì 3 ottobre, in cui il caso dei container in via Pierino Negrotto Cambiaso a Rivarolo, che avrebbero dovuto ospitare migranti minori non accompagnati ma risultati di proprietà di una (ormai ex) collaboratrice della stessa assessora, l’opposizione incalza nuovamente sull’amministrazione per ottenere chiarimenti sulla vicenda, che il sindaco Marco Bucci ha definito ‘inciampo’ proprio all’inizio del suo intervento in Sala Rossa.  

Prima ancora delle dimissioni di Rosso pretendiamo trasparenza” commenta Simone D’Angelo del PD. “Vogliamo sapere quali motivazioni ci sono alla base di questa scelta così scellerata, sono stati coinvolti privati che sedevano negli uffici dell’assessora stessa. Avanziamo richieste da giorni, richieste a cui non riceviamo risposta”. 

Dello stesso avviso anche Fabio Ceraudo (M5s): “Quello che abbiamo visto ieri in consiglio comunale è la sospensione della democrazia, con un avanzamento dei lavori in maniera spasmodica ha dimostrato poca trasparenza da parte dell’amministrazione. 

Il silenzio dell’assessora Rosso già chiarisce tutto. Questo non è un inciampo ma un conflitto di interesse. Bisogna comprendere anche chi ha svolto i lavori all’interno di quell’area e da chi sono stati pagati. Per dignità Rosso dovrebbe dimettersi, è il minimo che dovrebbe fare”.

Anche Cristina Lodi (Azione), calca la mano su quanto accaduto: “Confusione e menzogna sono gli elementi che rendono l’amministrazione comunale non più credibile, a meno che l’assessora Rosso non si dimetta o non glielo chieda il sindaco.

Lei ha sempre negato di sapere di questa operazione, e vanno presi provvedimenti. E’ evidente che l’utilizzo di questi ex articoli 90 in maniera spropositata e con rapporti fiduciari, rendono sempre meno trasparente e chiaro ciò che fa la macchina amministrativa, anche mettendo in difficoltà il lavoro degli enti esterni che fanno il loro lavoro.

La nostra prima richiesta è quella delle dimissioni, e siamo sorpresi che non siano arrivate ieri. Avvieremo tutte le procedure per l’accesso agli atti e per fare chiarezza perché la chiarezza non è dovuta ai partiti o alle rappresentanze o alla minoranza, è dovuta alla città”. 

L’attenzione al tema centrale della vicenda, quello dell’accoglienza dei minori non accompagnati, viene sottolineata dalla stessa consigliera: “L’accoglienza grazie agli enti di terzo settore è adeguatissima alle situazioni di emergenza, ma a oggi non esenti un elenco di soluzioni alternative in cui poter accogliere questi minori, perché l’assessora Rosso non ha mai svolto questo tipo di lavoro”. 

Ricordiamoci che stiamo parlando di minori, non dimentichiamo il tema” chiosano Filippo Bruzzone e Francesca Ghio (Lista Rossoverde). “Al di là dello scandalo dobbiamo renderci conto dell’accoglienza negata e della risposta che arriva dal comune che è al limite dell’imbarazzante, sono scatole da scarpe sotto al livello della strada. Le scene a cui ieri avete assistito in consiglio comunale sono l’esempio di come l’amministrazione di Genova stia gestendo la città”.

Chiara Orsetti


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