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Municipio Valpolcevera | 03 ottobre 2023, 11:59

Migranti a Rivarolo, l'area in cui sono ospitati è di un membro dello staff dell'assessore

Il Pd chiede le dimissioni di Lorenza Rosso. Ira del Movimento 5 Stelle

Migranti a Rivarolo, l'area in cui sono ospitati è di un membro dello staff dell'assessore

Scoppia un caso a Genova sull'accoglienza migranti a Rivarolo. L'area in cui sono stati posizionati i container in cui sono stati ospitati i richiedenti asilo è infatti di proprietà di Valentina Militerno, membro dello staff dell'assessore ai servizi sociali Lorenza Rosso. A scriverlo è il Secolo XIX, scatenando la reazione del Partito Democratico, che chiede le dimissioni di Rosso.

Alla vicenda dei container – si legge in una nota del Pd - per accogliere minori stranieri non accompagnati parcheggiati in un piazzale sottostrada in Via Pierino Negrotto Cambiaso, sulle alture di Rivarolo, senza alcun servizio, vicino a un fabbricato inagibile e pericolante, oggi si aggiunge la sconcertante notizia che l’area individuata è di proprietà della collaboratrice assunta con modalità diretta per supporto alle 'attività di controllo e di indirizzo politico' dell’Assessora ai Servizi Sociali, Lorenza Rosso”.

“Per giorni abbiamo chiesto il perché di una scelta tanto infelice quanto scellerata per ospitare minori stranieri arrivati senza famiglia nel nostro Paese a Rivarolo in container parcheggiati in un piazzale sottostrada. Ci siamo sentiti ripetere che era una proposta arrivata da privati”, dichiara Simone D’Angelo, Segretario del Partito Democratico di Genova e Capogruppo a Palazzo Tursi.

Si erano dimenticati però di dirci che tra i privati in questione ci fosse una collaboratrice dell’Assessora Rosso”, prosegue.

In queste settimane l'Assessora avrebbe dovuto occuparsi dell'assistenza sociale ed educativa per quei minori e avrebbe dovuto aiutarla quella collaboratrice pagata con denari pubblici che guarda un po' è proprietaria dei terreni su cui finiscono i container”, continua D’Angelo.

Oggi l’Assessora Rosso afferma di 'non sapere nulla', mentre la sua collaboratrice invece afferma di averlo fatto perché lavorando con l’Assessora Rosso 'riteneva di fare una cosa utile'. Viene naturale chiedersi utile a chi. Ma anche quale delle due versioni sia quella vera”, prosegue D’Angelo.

La vicenda dei container a Rivarolo era già grave a sufficienza, ora - al di là delle eventuali responsabilità penali o erariali - è evidente a tutta la città che non ci sono più le condizioni per cui l'Assessora Rosso possa continuare a svolgere il ruolo di Assessore ai Servizi Sociali. Chieda scusa e si dimetta”, conclude il Segretario e Capogruppo Dem a Palazzo Tursi.

“'A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso…'. Spiace rispolverare la massima di una vecchia conoscenza della politica italiana, ma il caso genovese quasi lo impone. Davvero l’assessore del Comune di Genova Lorenza Rosso non aveva idea dello strano intreccio che in effetti esiste (questo è, stando a un accertamento catastale) tra la proprietà scelta e un membro del suo staff? Nel dubbio e volendo credere quasi sempre alla buona fede del prossimo, attendiamo fiduciosi che i diretti interessati chiariscano. Ma, nel mentre, ribadiamo quanto avevamo dichiarato fin dall’inizio di questa triste storia, sebbene si sia scelto di non dare voce al M5S: l’area individuata dal Comune per isolare (perché di questo si tratta!) i migranti in arrivo nella nostra città è inadeguata e insiste peraltro in uno spazio con un immobile dichiarato instabile. Perché è stato scelto proprio questo spazio e perché l’assessore starebbe ancora valutando un progetto nato male e gestito peggio? I dubbi avanzano, le affermazioni rilasciate per fugarli non ci convincono ed emerge così tutta l’incompetenza dell’assessore”. Così, il consigliere del M5S Valpolcevera Mirko Carissimo con il Commissario esterno del Municipio V Marco Briganti.

Dalle notizie diffuse oggi dalla stampa locale, pare si tratti di un caso di conflitto di interessi: qualora fosse accertato, l’assessore alle politiche sociali Rosso dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni. È davvero inaccettabile che una sua collaboratrice assunta con un articolo 90 pagato dai contribuenti, possa essere parte attiva di un progetto che, comunque, riteniamo sbagliato”, aggiunge il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo.

Redazione


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