Sono ancora i cambi avversari, e ancora negli ultimi dieci minuti, a decidere, per la terza partita consecutiva, una sfida del Genoa rivoltando il destino dei rossoblù all'interno dei novanta minuti. Dopo Radonjic col Toro, Raspadori e Politano col Napoli stavolta è il francese Oudin all'83' (con una deviazione involontaria di Frendrup) a permettere al Lecce di far sua la gara del Via del Mare.
Una rete nata dopo quasi un'ora di gioco in superiorità numerica per i giallorossi grazie alla severa espulsione per somma d'ammonizioni di Martin. Un gol che premia una mole di produzione offensiva della squadra di D'Aversa densa di conclusioni dalla distanza e che, confrontata nelle statistiche con lo stesso dato dei dirimpettai, evidenzia soprattutto per la seconda trasferta come il Grifone fatichi a tirare fuori gli artigli.
Se con Lazio e Napoli il cinismo offensivo era stata una quota della squadra di mister Gilardino, in terra salentina la coperta è tornata a mostrarsi corta per Retegui e compagni. Di fronte a un calendario decisamente poco generoso, il Genoa col clean sheet odierno e sole quattro reti messe a segno nelle prime cinque giornate segna il peggior avvio realizzativo delle ultime cinque stagioni nella massima serie.
Alla vigilia il tecnico aveva chiesto ai suoi equilibrio difendendosi con sacrificio e provando a pungere quando ce n'era l'opportunità. L'espulsione ha complicato senza dubbio i piani genoani, eppure anche la partenza in parità numerica non era stata delle migliori con tre occasioni importanti per Krstovic da dentro l'area (11'), di testa dopo essere stato dimenticato dai difensori avversari (22') e dalla distanza (23'), oltre a una serie di giocate degli esterni che mettono in ambasce la difesa rossoblù, confermata come il resto della formazione rispetto all'ultima partita col Napoli.
Uno spunto e un'aggressività, quelle leccesi, che portano ai padroni di casa la superiorità numerica aumentando il gap tra la fase difensiva e l'attacco degli ospiti. Retegui e Gudmundsson faticano a trovare gli spazi giusti tra le linee giallorosse, Gilardino nell'intervallo riassetta i suoi ma non pare riuscire a colmare il bisogno di maggior supporto offensivo alla manovra, dove l'unico tiro pericoloso arriva dall'islandese e prima del rosso, ma è comunque decisivo Touba (32').
Polveri bagnate degli avanti genoani, comunque più propositivi in dieci contro undici, mentre non si contano le occasioni capitate ai padroni di casa con un ispiratissimo Almqvist che fa il diavolo a quattro ma fatica a centrare la porta di Martinez, battuto a soli sette giri di lancette dal novantesimo a conclusione di una rapida azione dei suoi (83') da Oudin, messo dentro da D'Aversa per cercare di dare maggior peso, insieme a Piccoli e Sansone, all'attacco dei suoi.
Così il Lecce si gode il secondo posto e la sua miglior partenza della storia in Serie A mentre Grifone torna in Liguria con un pugno di mosche tra le mani e da domani si comincerà a pensare all'ennesimo ostico appuntamento, quello di giovedì al Ferraris contro la Roma.
IL TABELLINO
LECCE-GENOA 1-0
Reti: 83' Oudin (L)
Lecce (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongracic, Touba, Gallo (60' Dorgu); Kaba (79' Sansone), Ramadani, Rafia (60' Oudin); Almqvist, Krstovic (87' Blin); Strefezza (79' Piccoli).
A disposizione: Brancolini, Borbei; Venuti, Gonzalez, Berisha, Faticanti, Corfitzen, Burnete, Samek.
Allenatore: R. D'Aversa
Genoa (4-4-2): Martinez; De Winter (46' Vasquez), Bani, Dragusin, Martin; Sabelli (89' Malinovskyi), Strootman (90' Puscas), Badelj (76' Hefti), Frendrup; Retegui (76' Ekuban), Gudmundsson.
A disposizione: Leali, Sommariva; Thorsby, Jagiello, Kutlu, Matturro, Haps.
Allenatore: A. Gilardino
Note: al 36' espulso Martin (G) per somma di ammonizioni