Politica - 22 settembre 2023, 16:59

Acciaierie d'Italia, lettera aperta di Uilm, Fiom e Fim al Governo: "Convocateci"

In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri Giorgetti, Urso, Calderone, Fitto e Picchetto Fratin, i sindacati chiedono un incontro per discutere del futuro dell'ex Ilva

Chiedono una convocazione al Governo Uilm, Fiom e Fim per discutere del futuro di Acciaierie d'Italia e scelgono di farlo con una lettera aperta indirizzata a Giorgia Meloni e ai ministri.

"Illustre Presidente del Consiglio, Egregi Ministri,

L’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, a partire dal subentro della gestione ArcelorMittal, sta vivendo una fase di abbandono e pericoloso declino destinata nel giro di pochissimo tempo a consegnarla ad un irreversibile condizione di spegnimento con gravissime conseguenze occupazionali oltre che industriali, senza tenere conto dei numerosissimi incidenti che si verificano quotidianamente nei luoghi di lavoro e che mettono a rischio la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Nonostante il finanziamento erogato dallo Stato a inizio anno, il management pubblico-privato aziendale non sta mantenendo nessuno degli impegni presi sui volumi produttivi, gli investimenti, il funzionamento e la manutenzione degli impianti, sul pagamento delle ditte di appalto. La gestione unilaterale del personale abusa nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, mentre sempre più a rischio è la gestione degli impianti anche in termini di sicurezza sul lavoro per gli addetti. Inoltre nessuna prospettiva sta interessando i lavoratori collocati in Ilva AS per i quali è previsto il loro reintegro in ADI.

Il mancato impegno all’avvio dei lavori di rifacimento di Afo5 a Taranto, il ciclo di vita in esaurimento degli altri impianti, il mancato avvio e finanziamento dei progetti di decarbonizzazione consegnano il siderurgico di Taranto e il gruppo ad un inevitabile spegnimento.

Le nostre organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm sono di nuovo e con maggiore allarme, rispetto al passato, a denunciare tale condizione oltre che il mancato rispetto degli impegni assunti dallo Stato con l’accordo sindacale del 2018 e chiedono con assoluta urgenza la convocazione di un tavolo stabile che affronti la situazione e a breve inverta la gravissima crisi occupazionale e produttiva in essere.

Vi informiamo che in caso di mancata convocazione ci autoconvocheremo presso la vostra sede istituzionale anche con le nostre rappresentanze sindacali unitarie. Non possiamo assistere a quanto si sta determinando e chiediamo al Governo di esercitare le proprie prerogative pubbliche e di azionista per determinare il necessario cambiamento di cui Acciaierie d’Italia ha bisogno".

Redazione


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