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Attualità | 20 settembre 2023, 18:41

Scarpino, l’assessore Campora a La Voce di Genova: “Nuovo impianto tra 18-24 mesi”

“I ritardi non devono assolutamente pesare sui cittadini genovesi”

Scarpino, l’assessore Campora a La Voce di Genova: “Nuovo impianto tra 18-24 mesi”

L’assessore all’ambiente del comune di Genova Matteo Campora intervistato da 'La Voce di Genova' nel corso della trasmissione 'La Voce di...' Ha fatto il punto sulla realizzazione del nuovo impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti a Scarpino.

L'impianto di Scarpino si fa oppure no? Anche perché lì ci sono problemi strutturali della piattaforma, quindi sa dirci qualcosa di più su questo?

“Allora, come noto, Iren si era proposta ad Amiu per costruire l’impianto di trattamento meccanico biologico come previsto dal piano regionale e dal piano della Città Metropolitana, ci sono state alcune questioni di natura tecnica che riguardano la discarica. E’ possibile costruire l'impianto. Attualmente Iren sta approfondendo la parte tecnica di fondazione, farà fondazioni più profonde e in poco tempo fornirà ad Amiu e quindi poi al comune quelle che sono le loro conclusioni in merito agli interventi da fare. L’impianto può essere costruito. Quindi vi è intenzione di andare avanti e di ricostruirlo. Siamo sicuramente in ritardo e su questo riteniamo che anche Iren abbia una sua responsabilità e proprio per questo abbiamo avuto incontri e abbiamo con vigore fatto presente questo perché c'erano degli impegni. Possiamo dire che questo però non peserà sulla tari e non peserà sul costo del trattamento dei rifiuti”.

Entro quanto tempo potrà essere pronto questo impianto?

“18-24 mesi, aspettando poi la revisione del progetto che Iren ci porterà. Di fatto si tratta di rafforzare quelle che sono le fondazioni. Ma io credo che sia un termine congruo, naturalmente ritengo anche che chi si è proposto per fare questo impianto debba comunque poi riconoscere in qualche maniera ad Amiu che è la proprietaria di Scarpino, i giusti ristori. Soprattutto è necessario che questo ritardo non debba assolutamente pesare sui cittadini genovesi né sul comune perché né il comune né i cittadini genovesi hanno responsabilità nell'aver progettato questo impianto e magari non avere considerato alcuni aspetti di natura tecnica”. 

L’intervista integrale:


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