Eventi - 19 settembre 2023, 10:14

A Pra' il racconto delle '21 donne che fecero la Costituzione'

In scena lo spettacolo scritto da Manuela Monaco, Sara Tassara e dal giornalista de La Voce di Genova Alberto Bruzzone

Domenica 24 settembre 2023, alle ore 21, presso i Giardini di piazza Giuseppe Bignami a Genova Pra’, la sezione locale di Anpi - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione Genova Pra’, presenta l’evento “Madri Costituenti. Le ventuno donne che fecero la Costituzione”.

Il reading-spettacolo è ideato dalle scrittrici e attiviste Manuela Monaco e Sara Tassara e dal giornalista Alberto Bruzzone, che saranno presenti e interagiranno con le musiche suonate dal vivo dal violinista Antonio Capelli.

La serata, a ingresso libero, è organizzata in occasione del 75° anniversario dall’entrata in vigore della Costituzione. Il lavoro di Manuela Monaco, Sara Tassara e Alberto Bruzzone è liberamente tratto anche dal libro “Ventuno” di Romano Cappelletto e Angela Iantosca, con la prefazione di Livia Turco, pubblicato dalle Edizioni Paoline.

Ma ad arricchire il testo ci sono anche numerose testimonianze e interviste che sono state raccolte dalle autrici e dall’autore. “Madri Costituenti” si terrà anche il caso di maltempo: la sede alternativa, già individuata, è la Sala San Rocco di Genova Pra’, in via Don Federico Pironi 10, esattamente sotto alla parrocchia di Nostra Signora del Soccorso e San Rocco (l’eventuale variazione di location sarà comunicata tempestivamente). Durante la serata, alla quale sono stati invitati parecchi ospiti del mondo istituzionale e dell’ambiente legato alla Resistenza, sarà allestito un banchetto per la vendita del libro “Ventuno”. “Madri Costituenti” gode del patrocinio da parte del Municipio VII Ponente. “È un piacere per noi - commenta Silvano Chierotti, presidente di Anpi Genova Pra’ - tornare a organizzare una bella iniziativa di piazza.

Dopo ‘Resistenze, femminile plurale’, dedicato alle donne partigiane, ecco un altro lavoro molto interessante che Manuela Monaco, Sara Tassara e Alberto Bruzzone ci hanno proposto e che prosegue, idealmente, quel filone iniziato con la Resistenza al femminile. Molte donne che scrissero la Costituzione, infatti, erano partigiane e questa è una pagina di Storia che non dobbiamo mai dimenticare e che, anche con il nostro operato e con questa serata, contribuiamo a ricordare.

Vi invitiamo a essere presenti e soprattutto ci farebbe piacere vedere molti giovani. Anpi Pra’ lavora con impegno e passione pure con il mondo della scuola per portare avanti i valori della libertà e dell’antifascismo e certamente anche questa proposta rientrerà tra quelle che faremo ai vari dirigenti scolastici”. Lo spettacolo.

L’Assemblea Costituente eletta nel giugno del 1946 era composta da 556 deputati. Di questi, 535 erano uomini e appena 21 erano donne, poco più del 3%. Ma con la loro forza, la loro unione, il loro spirito di sacrificio e le loro battaglie, queste 21 donne, subito ribattezzate Madri Costituenti, contribuirono a scrivere gli articoli più importanti della Costituzione all’insegna di uno spirito di uguaglianza, di parità, di pari opportunità. E lo fecero su temi essenziali quali il lavoro, la famiglia, i figli, l’assistenza sanitaria.

Se pensiamo che, appena pochi anni prima, le donne non avevano neppure il diritto di voto e poi, a poco a poco, conquistarono prima l’elettorato attivo e poi anche l’elettorato passivo (cioè il diritto a ricoprire cariche istituzionali, oltre che il diritto a partecipare alle elezioni), ecco che capiamo quanto la vicenda delle Madri Costituenti sia stata eccezionale, e degna di essere raccontata, anche se avviene ancora troppo poco.

Accanto alle testimonianze di alcune delle Ventuno donne, “Madri Costituenti” affronta il prima, il durante e il dopo della Costituzione, con altrettante testimonianze attuali di chi ha potuto beneficiare, oggi, dello straordinario lavoro fatto un tempo dalle Ventuno. La Costituzione italiana, la più bella del mondo, è ancora viva e in cammino. Una “stella polare”, come l’ha definita la senatrice a vita Liliana Segre, nel discorso al Senato che ha aperto l’attuale legislatura. 

Redazione